Non ha avuto la partecipazione attesa la manifestazione di ieri mattina davanti all’ospedale Fratelli Parlapiano per la riattivazione di un pronto soccorso non soltanto per i pazienti Covid. Non c’è stata una presenza massiccia di cittadini.
Una richiesta che è estesa anche per l’ottenimento della seconda ambulanza medicalizzata. La manifestazione è stata organizzata dal comitato «Uniti per l’ospedale». Il comitato, a conclusione della manifestazione, ha stilato un documento da presentare alla classe politica e di governo.
La storia del Pronto Soccorso del Fratelli Parlapiano trova il suo culmine con decreto assessoriale del 2017 che riorganizza la rete ospedaliera siciliana e chiude i Pronto Soccorso in quelle strutture i cui accessi annuali non superano i 25.000; chiusura confermata anche nel 2019 con decreto. La data di chiusura era fissata luglio 2020.
Il Fratelli Parlapiano, tra l’altro, non ha reparti che garantiscono i livelli essenziali per l’esistenza di un Pronto Soccorso. Poi, scatta la pandemia da Covid e la rete ospedaliera subisce un ulteriore ritocco per la necessità di avere strutture ospedaliere Covid. Tra queste, il Fratelli Parlapiano è stato classificato come Covid Hospital. Da novembre sono iniziati i lavori di adeguamento strutturale e impiantistico per la realizzazione di reparto Covid per la terapia intensiva, sub intensiva e degenza ordinaria.
Nei programmi evolutivi della Regione c’è la volontà di, passata l’emergenza Covid, caratterizzare il Fratelli Parlapiano come centro di malattie infettive. Ciò comporta anche l’attivazione di nuovi importanti reparti capaci di specializzare la struttura ospedaliera di Ribera.
Adesso, l’esigenza è quella di approntare una sorta di pronto soccorso che sia capace di fronteggiare esigenze del territorio almeno per i codici che non siano a rischio vita, cioè il codice rosso che richiede il supporto di reparti che il Fratelli Parlapiano non ha.
La storia recente del Fratelli Parlapiano è costellata dal rischio chiusura. Rischio concreto che è stato evitato con l’adeguamento a Covid Hospital. Appare strano il silenzio calato a far data dal 2017, quando con decreto assessoriale si dispose la chiusura del Pronto Soccorso o la sua declassazione a Pit. E a scandalizzarsi oggi sono anche politici che hanno vissuto in carica a declassazione del Pronto Soccorso.