Egregio Direttore,
ho deciso di scrivere perché questa è l’unica arma che ho: la penna, avrei detto un ventennio fa, oggi la vogliamo chiamare la rete, il web. Non avendo conoscenze”alte” ad Agrigento, ne esco comunque sconfitta anche di fronte a piccoli problemi, irrisori ma irrisolti, che in altre città d’Italia non sarebbero chiamati problemi. Sono una cittadina oriunda di Agrigento, in estate turista domiciliata a San Leone, ma non residente. Ho lasciato Agrigento negli anni ottanta e vivo in una tranquilla cittadina d’Abruzzo; non ho mai smesso di amare la mia terra con tutte le sue pirandelliane contraddizioni e torno tutti gli anni desiderosa di rigenerarmi e inebriata dei ricordi di un passato che non esiste più se non nel mio cuore.
Oggi devo denunciare la noncuranza e la superficialità dell’amministrazione agrigentina. Oggi devo raccontare con amarezza la mia esperienza. Mi sono recata all’isola ecologica per consegnare cinque grandi sacchi di sfalci del giardino, avevo la macchina colma di rifiuti da scaricare. Faccio presente che ieri pomeriggio ero già andata all’isola ecologica, ma era chiusa e non esisteva alcun cartello che indicasse possibili orari di ritiro dei rifiuti. Le informazioni utili le ho avute da un fruttivendolo della zona. Stamattina però il responsabile dell’isola ecologica non ci ha permesso di scaricare i sacchi di sfalci di potatura perché l’unico cassonetto era già pieno. Il signore ha deciso di chiudere i cancelli per evitare che i cittadini lasciassero i rifiuti. Io mi domando: ma questa è una soluzione? Oppure è una negligenza, una noncuranza, una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini onesti che fanno scrupolosamente la raccolta differenziata e pagano esose tasse alla società agrigentina che si dovrebbe occupare dei rifiuti? Io torno ad Agrigento un mese l’anno in estate e ho pagato 285€ di tassa sui rifiuti. Ma a chi e soprattutto perché? Non ricevo alcun servizio, anzi solo disservizi. Sto qui, impotente, a guardare la gente che si piange addosso, rassegnata, e spera in futuro migliore. Ma chi lo fa il futuro migliore? Sono davvero basita! Oggi me ne sono tornata a casa a San Leone con la macchina ancora carica di sacchi, sconfitta dal potere amministrativo, ma disgustata e decisa nel mio piccolo ad infangare questa gente che viene ossequiata dal popolino bisognoso. Sono amareggiata, indignata. Pensiamoci un attimo, basterebbe un cassonetto in più o soluzioni simili. Credo basterebbe poco per soddisfare le esigenze del cittadino onesto nel rispetto dei suoi diritti.
Maria Palermo, Chieti.
Nell’esprimere tutta la mia solidarietà alla signora, mi permetto di dire che L’operatore dell’isola ecologica non ha torto perchè essendo il contenitore pieno, avrebbe dovuto fare depositare i sacchi per terra, con il rischio di incorrere in gravi sanzioni e fare chiudere l’isola ecologica. Faccio presente altresì che in un posto che si definisce civile non dovrebbe succedere che a causa di una festa chiuda un servizio come l’isola ecologica che è fondamentale soprattutto quando si fa la raccolta differenziata degli R.S.U.
Sono d’accordo con la signora la città è amministrata male è sporca, ma voglio rassicurare la signora che il popolino non vede l,ora di sbarrazzarsi di questa amministrazione che ad oggi ha creato solo disoccupazione e sporcizie ha fatto solo feste per un certo tipo di persone (alto ceto sociale) facendo manifestazioni che al povero non interessa minimamente,ma che al signor sindaco sicuramente sarà piaciuta la conoscenza fatta di illustri personaggi come Dolce & Gabbana ecc, ecc.
Siete una delusione per la città ma tanto vi resta poco di fare i padroni alle prossime amministrative il fato firetto non ci sarà più e sarà la fine di un incubo durato(se dura) 5 anni .
Sapesse quante volte me ne sono dovuro tornare indietro con i rifiuti in macchina? Ad una mia rimostranza sono stato minacciato di querela, pur non avendo fatto nomi.