Il governo regionale vanta traguardi positivi tra raccolta differenziata e conferimento in discarica. Nelle città però incombe il degrado.
Accade in Sicilia che da una parte il governo della Regione vanta percentuali positive sia in aumento della raccolta differenziata che in riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica. E dall’altra parte il cittadino non crede a tali vanterie perché intorno incombono degrado e rovine. Ad esempio Agrigento è tra le città più virtuose in Sicilia per raccolta differenziata, oltre il 70 per cento. Però ad Agrigento, ad eccezione del Viale della Vittoria e della Via Atenea, sono stati soppressi i servizi di spazzamento delle strade e di decespugliamento. Al decespugliamento tentano di rimediare, con merito e tanto sacrificio, un gruppetto di ragazzi di colore, ingaggiati dall’assessore Hamel, che non sono abilitati ad utilizzare i decespugliatori e che lavorano con le zappette, che peraltro gli sono state anche rubate. L’intero personale delle imprese della nettezza urbana è stato assorbito e destinato alla raccolta differenziata. E ciò a danno dello spread elettorale dell’amministrazione Firetto, che, a fronte della eventuale assunzione di nuovo personale, come avvenuto nelle precedenti legislature, ribatte: “No, perché poi aumentano le bollette, già salatissime, a carico dei cittadini”. E dunque ecco perché il cittadino di Agrigento, a fronte delle proprie strade non spazzate e ricolme di sterpaglie, tra topi, zecche e zanzare, si domanda: “Ma come è possibile che la città di Agrigento è tra le più virtuose in Sicilia?”. E’ così, e lo testimonia da ultimo l’assessore regionale ai Rifiuti, Alberto Pierobon, che ha diffuso i dati aggiornati su differenziata e conferimento in discarica. E lo stesso Pierobon annuncia: “Il governo Musumeci ha diminuito di circa 500mila tonnellate il conferimento all’anno di rifiuti indifferenziati in discarica. Nel giro di due anni siamo passati da un trattamento medio giornaliero di 4.937 tonnellate a 3.539 di quest’anno 2019, sulla base di una percentuale di crescita costante della differenziata. Infatti, tra il 2015 e il 2017 la percentuale di raccolta differenziata è passata dal 12,8 per cento al 22 per cento. Il governo Musumeci nel giro di un anno ha raggiunto adesso quota 31,3 per cento, e il dato continua progressivamente a crescere mese dopo mese”. Poi, in riferimento alla carenza di impianti pubblici dove smaltire i rifiuti, l’assessore Pierobon ammette i ritardi però è ottimista, e afferma: “Bisogna realizzare nuovi impianti, in particolar modo per il trattamento dell’umido, ed è quello che stiamo facendo. Nel 2018 l’incidenza dell’impiantistica pubblica nel sistema dei rifiuti era dell’8,15 per cento contro il 91,85 dei privati. Nel 2019 il dato passerà al 31,64 per cento del pubblico contro il 68,36 per cento del privato e così via, fino a un progressivo riequilibrio tra pubblico e privato. Il primo luglio scorso ha riaperto l’impianto pubblico di Enna. Entro l’anno, secondo il cronoprogramma fornito dai tecnici, riaprirà quello pubblico di Vittoria. Stiamo lavorando per definire la progettazione di altri impianti pubblici in tutte le province, alcuni dei quali già finanziati in giunta come quelli di Calatafimi-Segesta, Ravanusa e Sciacca per i quali siamo già nella fase di progettazione”.
Certo che i torni contano…. Le 500mila tonnellate che mancano sono tutti quei rifiuti che giacciono x terra, nelle stradine di campagna e in tutte quelle discariche che sono sparse in giro.