“Dopo circa quattordici anni dal parere favorevole espresso dalla Capitaneria di Porto per la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle, progetto che venne gradualmente accantonato, con l’attacco militare della Russia in Ucraina, la costruzione dell’impianto è tornata in auge. Il Tar ha anche recentemente sciolto il nodo Via (Valutazione di impatto ambientale) che permetterebbe a Enel di realizzare il sito di trasformazione e distribuzione del gas. Certificazioni autorizzative che però sono ormai ferme da oltre un decennio. Per questo motivo ho depositato un’interrogazione parlamentare con richiesta urgente di audizione in commissione Ambiente”.
Troppe volte con la scusa delle emergenze – aggiunge il parlamentare regionale – si sono commessi errori irreversibili per il territorio e per i suoi abitanti. Anche per gli stabilimenti Ilva di Taranto si era detto che avrebbero prodotto sviluppo per quel territorio e i risultati, purtroppo sono stati visibili a tutti. Sul rigassificatore di Porto Empedocle – dice ancora Di Caro – non c’è nessun nuovo scontro. C’è solo l’esigenza di capire di che cosa stiamo parlando, abbiamo un territorio devastato, privo di infrastrutture idonee alla vocazione turistica dei luoghi meravigliosi in cui viviamo. Si dia priorità a questo. Tutto il resto – conclude Di Caro – verrà da sé”.