L’associazione ambientalista “MareAmico” di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, rilancia le motivazioni contro la costruzione del rigassificatore a Porto Empedocle dalla Soprintendenza ai Beni culturali e paesaggistici di Agrigento, e aggiunge ribadendo: “Intorno questa vicenda sono nate tante fake news: una riguarda ‘fantomatici posti di lavoro’, l’altra millanta: ‘anacronistiche prospettive industriali’. Occorre fare chiarezza partendo dai punti fermi. Le uniche certezze sono rappresentate dal fatto che il progetto in questione prevede un impianto di rigassificazione da costruire a terra, a circuito aperto. Significa che l’impianto restituirebbe in mare grossi quantitativi di acqua più fredda e clorata. Per tradurre le parole in numeri: 600.000 metri cubi al giorno di acque trattate con cloro che rilascerebbero in mare sostanze tossiche e mutagene. Tutto questo avrebbe conseguenze inevitabili: l’impoverimento del mare ed anche la formazione di fastidiose schiume che sconsiglierebbero la balneazione”.
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Una politica più attenta e lungimirante avrebbe indicato per il rigassificatore un’area già industrializzata tipo quella di Gela o di Priolo. Invece il noto ex sindaco ha offerto il suo comune infischiandosene altamente dei concittadini, del mare, dei templi, di Pirandello, del porto, delle crociere, della scala dei turchi ecc. ecc.