Aumentati i volumi idrici negli invasi siciliani. E la riforma dei consorzi di bonifica prospetta ottimismo per la campagna irrigua. Gli interventi di Schifani e Sammartino.
In Sicilia, a fronte dell’avvento di una delle stagioni estive più roventi, si prospettano mesi di siccità. E come per lo stoccaggio del gas, necessario a causa del conflitto in Ucraina e dell’embargo russo, anche per le risorse idriche occorre dotarsi di scorte sufficienti. Verso tale obiettivo è già a lavoro il governo regionale, favorito dalle piogge intense degli scorsi mesi.
E il presidente, Renato Schifani, conferma: “Il recupero della disponibilità di risorse idriche negli invasi siciliani, dovuto anche alle consistenti piogge dell’ultima primavera, ci consente di guardare alla stagione estiva con serenità. Siamo consapevoli, tuttavia, che occorre non abbassare la guardia. Per questo il governo regionale lavora, fin dal suo insediamento, per risolvere le criticità del sistema di invasamento, per aumentare la capacità delle dighe, per la pulizia dei bacini e per la manutenzione degli impianti di distribuzione. Occorre garantire alle città e alle imprese agricole un adeguato approvvigionamento idrico per scongiurare ogni futura emergenza”.
L’ultimo report mensile di giugno 2023 dell’Autorità di bacino ha certificato l’aumento dei volumi idrici negli invasi siciliani, resi, nel frattempo, più capienti ed efficienti. “Infatti – aggiunge Schifani – nelle ultime settimane sono stati compiuti atti concreti di grande importanza, alcuni dei quali attesi da decenni: sono stati conclusi i lavori di ammodernamento della rete irrigua della diga Trinità, nel Trapanese, mentre pochi giorni fa sono stati firmati i contratti per la realizzazione degli interventi che consentiranno di completare la grande diga Pietrarossa, nel Catanese. Inoltre, l’amministrazione regionale lavora in stretto raccordo con la cabina di regia nazionale per individuare nuovi e ulteriori interventi, e abbiamo inviato al commissario nazionale per l’emergenza idrica l’elenco delle opere da finanziare in Sicilia” – conclude.
E allo stesso modo si riserva impegno anche per l’agricoltura, quindi per la campagna irrigua, tramite i consorzi di bonifica, per i quali il governo ha approvato la settimana scorsa la riforma di settore, prefiggendosi il traguardo di superare 30 anni di ritardi, intoppi, mancati investimenti o investimenti improduttivi. Gli ultimi investimenti nella gestione dell’acqua in Sicilia risalgono alla Cassa del Mezzogiorno, quasi mezzo secolo addietro.
E l’assessore regionale all’Agricoltura, e vice presidente della Regione, Luca Sammartino, sottolinea: “Adotteremo finalmente un modello di gestione delle risorse irrigue basato sulla coerenza dei bacini idrografici, e in tal modo potrà essere garantito un servizio che sia sinonimo di legalità e che sia in grado di accompagnare i nostri agricoltori nella sfida di portare le eccellenze siciliane in tutti i mercati internazionali. In una regione come la nostra, esposta maggiormente agli effetti dei cambiamenti climatici, la razionalizzazione della risorsa idrica è la vera sfida”.
Giuliana Miccichè