Roberta Zicari, cronache dal Consiglio comunale: “mi scuso con i giovani Agrigentini: ho fatto la mia parte, adesso la palla passa al Presidente del Consiglio Civiltà

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” Chiedo scusa ai ragazzi Agrigentini che da due sedute di Consiglio Comunale a questa parte, aspettano l’approvazione delle modifiche al regolamento sulla Consulta Giovanile, per come da loro suggerito, richiesto e proposto “
così il Consigliere Roberta Zicari, che prosegue
” premetto che sarò prolissa e mi scuso con chi avrà la pazienza di leggere.
Inspiegabilmente per dinamiche di Aula che fatico a comprendere, la trattazione del punto è stata rinviata alla prossima seduta del Consiglio, dove per impegno del Presidente sarà il primo punto all’ordine del giorno. Invero, avrebbe dovuto essere anche nella seduta odierna il primo punto all’ordine del giorno, provenendo dalla precedente seduta, pertanto chiedo il prelievo del punto come già fatto dalla collega Settembrino, l’Aula acconsente, ma scopro la contrarietà del Presidente del Consiglio che vuole rinviare il punto alla prossima seduta e pertanto non si appresta a chiamare il dirigente al ramo,  precludendomi la possibilità di ritirare articoli e presentare riscritture (sub emendamenti). La motivazione mi è del tutto oscura, visto che per tutte le modifiche regolamentari affrontate dall’Aula fino ad oggi (fondazione teatro Pirandello, centro storico, per fare alcuni esempi) è sempre stato consentito  ad Assessori e Colleghi praticamente di riscrivere l’articolato nel corso della seduta. Inoltre, avevo anticipato le riscritture in Aula il giorno prima, via mail, all’Ufficio di Presidenza, ai Colleghi ed al dirigente al ramo, al fine di agevolare l’andamento spedito dei lavori. Queste modifiche, accolgono quanto richiestomi dai colleghi: cioè al posto di far fare loro i sub emendamenti in Aula, mi sono premurata di riscrivere le norme con i loro suggerimenti, che limavano di poco il senso di quanto già proposto, al fine di agevolare i lavori d’Aula. Questo fatto era ben noto al Presidente, poiché mi sono recata in Consiglio un’ ora prima della seduta, per concordare col dirigente  al ramo le modifiche, ed il dirigente mi aveva oralmente dato parere favorevole agli emendamenti.
Mi stupisce tale comportamento perché il Presidente Civiltà si è speso per questo regolamento, immagino sia anche grazie a Lui se ha avuto parere favorevole dal dirigente al ramo in tempi rapidi, a differenza dei regolamenti: Democrazia Partecipata e Orti Urbani, ad esempio, per i quali aspetto parere dal dirigente da più di 6 mesi!!!
Ad ogni modo, l’aria del consiglio era diventata imbarazzante ed invivibile, con esternazioni poco edificanti, alle quali, ammetto con candore, essendo di prima nomina, ho prestato il fianco. Avrei dovuto accettare l’invito del Presidente ad andare avanti con gli emendamenti gia’ parierati e senza riscrittura, del resto per me andavano bene, sarebbe stato il Presidente a fare torto ai colleghi. Ed invece per soggezione, pizzico di inesperienza e la voglia di approvare le riscritture concordate con i colleghi, perché “allargando l’orizzonte si vede sempre meglio”,  ho acconsentito al ritiro del punto per trattazione al prossimo Consiglio.
Ad oggi, quindi, gli emendamenti per come riscritti  con l’accoglimento dei suggerimenti di alcuni colleghi, in particolare del collega Vitellaro, padre nobile della Consulta, poiché primo firmatario dell’attuale regolamento vigente, sono stati formalmente depositati, per avere parere scritto, sia come riscrittura che come nuova proposta. Pertanto la palla passa al Presidente Civiltà, sta a lui fare in modo che arrivi celermente in Consiglio e con un’ Aula serena e disposta al dialogo, nonché  con il dirigente presente. Ragazzi, io ho fatto la mia parte raccogliendo le vostre istanze, trascrivendole in emendamenti, e perfezionandole con i colleghi. Adesso rimetto al Presidente la calendarizzazione della votazione.
Ma cosa andiamo a modificare per richiedere tutta questa formalità e attenzione, vi chiederete? ebbene:
Ai sensi dell’attuale regolamento, la Consulta è un organo ” rigido” ovvero composta da giovani dai 16 ai 30 anni, nominati da specifici enti/organi/istituzioni, indicati nel regolamento, ad esempio il Cua.
Si propone di rendere la Consulta una struttura “aperta”: ogni anno il Comune mediante bando apre i termini per l’iscrizione alla Consulta ai giovani tra i 16 e i 30 anni residenti ad Agrigento o che vi frequentino le scuole (università compresa).
La consulta negli anni passati non si è mai istituita per assenza dei componenti. Oggi invece abbiamo una richiesta specifica da un nutrito gruppo di giovani che vuole partecipare attivamente alla vita politica della città e che ci chiede di renderla una struttura “aperta” così da favorire la partecipazione. Mi pare giusto, doveroso ed anche entusiasmante dare seguito alla loro richiesta nel più breve tempo possibile. Spero che questa sensibilità sia condivisa da tutti i miei colleghi.
Evidenzio,inoltre, che è importante che si formi la Consulta Giovanile per poter istituire anche la Consulta dello sport, anche questa, più volte richiestaci.
Voglio chiosare “le cronache dal Consiglio” con un appunto di tipo politico: il Presidente forse confonde il ruolo delle Commissioni con quello della Conferenza dei Capigruppo. Gli atti da proporre al Consiglio si approfondiscono in Commissione, dove si possono audire Dirigenti, istituzioni, associazioni. Per questo i Consiglieri hanno la facoltà prevista dal regolamento, di partecipare a tutte le Commissioni, per questo sarebbe di fondamentale importanza per i partiti politici, come previsto dallo Statuto,  avere i propri Consiglieri in Commissioni diverse (possibilita’ negata a #db)! La conferenza dei capigruppo calendarizza i lavori, provando ad assecondare le esigenze lavorative e familiari un po’ di tutti. L’ Aula sovrana è il luogo dove discutere serenamente e costruttivamente (anche con l’opposizione) e modificare, emendare, ritirare, sub emendamendare.Soprattutto quando si tratta di regolamenti, che è la cosa più delicata ed importante per un Consigliere, perché è l’unica occasione in cui siamo “legislatori” ovvero stabiliamo delle regole su determinate materie, che devono essere osservate.
Molto singolare che Lei abbia dato priorità, nella sua calendarizzazione dell’ordine del giorno, ad un atto di indirizzo (pregevole lavoro ma atto rivolto all’amministrazione attiva che dovrà darvi seguito come e quando vorrà ) piuttosto che ad un regolamento dove siamo noi Consiglieri in prima persona , e non l’ Amministrazione Attiva, a prendere decisioni. Un regolamento, tra l’altro, cronologicamente presentato prima dell’Atto di indirizzo.
Se lei, Presidente Civiltà ha una idea diversa dalla mia, la prego di esprimerla in Consiglio, e se vuole cambiare metodo nella trattazione e discussione dei regolamenti, vietando le “riscritture in Aula” o i “sub emendamenti”, di rappresentarlo ufficialmente al Consiglio cosicché possa essere valutata la sua proposta ed eventualmente votata.
Non vorrei mai che si pensasse che questo sistema di riscritture in Aula  “a geometrie variabili” abbia a che fare con qualcosa di personale, ed in questo denegato caso, che la Sua autorità istituzionale lo consenta.
Appuntamento al prossimo Consiglio o quello in cui il Presidente stabilità di trattare il punto, tutti invitati fisicamente o via streaming, per seguire l’ultima puntata di questa avvincente storia.”

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