Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la norma sulla sanatoria in aree paesaggistiche approvata lo scorso luglio dall’Assemblea Regionale Siciliana. Il Movimento 5 Stelle mantiene la promessa: ricorso al governo nazionale.
Lo scorso 21 luglio all’Assemblea Regionale Siciliana è stato bocciato un emendamento per una sanatoria edilizia, ed è stato invece approvato un altro disegno di legge con un altro tipo di sanatoria. Più nel dettaglio, con 24 voti contrari e 22 a favore, e quindi per soli due voti, non è stato accolto l’emendamento, presentato dal deputato di “Diventerà Bellissima”, Giorgio Assenza, per la sanatoria degli immobili abusivi costruiti entro i 150 metri dalla costa, e che non hanno beneficiato della sanatoria nazionale del 1985. Contro tale emendamento si è espresso il governo Musumeci, nonostante il deputato Assenza sia del movimento “Diventerà Bellissima” fondato dallo stesso Musumeci e che sostiene la maggioranza di governo. E poi, ancora a scrutinio segreto, con 23 voti a favore e 22 contrari, e quindi per un solo voto, è stato approvato il disegno di legge stralcio in cui è stato inserito, separandolo dal disegno di legge sull’Edilizia, l’articolo 20 sulla mini-sanatoria delle costruzioni abusive ricadenti nelle aree di interesse paesaggistico dove è stato imposto un vincolo di non edificabilità relativa e non assoluta. Il Movimento 5 Stelle, con Giampiero Trizzino, componente della Commissione Ambiente e Territorio, sollevò le barricate e commentò: “Passa per un solo voto la sanatoria scandalo contenuta nell’articolo 20. Il governo Musumeci si conferma il nemico numero uno dell’ambiente. Ci rivolgeremo a Roma per fare impugnare la norma approvata”. Ebbene, adesso la promessa è stata mantenuta. I deputati regionali pentastellati a Sala d’Ercole hanno depositato al Consiglio dei Ministri un ricorso affinchè sia valutata l’opportunità di impugnare la legge regionale sul condono edilizio nelle aree paesaggistiche. I parlamentati 5 Stelle premettono: “E’ una legge pessima, che consente agli immobili totalmente abusivi, costruiti in aree di valore paesaggistico, di potere rimanere esattamente dove sono”. E poi aggiungono: “Aspettavamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per muoverci. Ovviamente non ci fermiamo qui. Andremo a Roma per motivare la nostra richiesta e convincere il Consiglio dei Ministri a ricorrere alla Corte costituzionale per annullare questo obbrobrio”. Ed ancora Trizzino, più nel dettaglio, spiega: “La legge incriminata, approvata con un solo voto di scarto, allarga le maglie del terzo condono edilizio del 2003 agli immobili abusivi che insistono nelle aree sulle quali sono stati apposti vincoli di tutela, anche paesaggistica. Si tratta di una legge unica nel panorama italiano, ed ecco perché siamo convinti che sia illegittima. E’ bene ricordare che in tutte le altre regioni d’Italia, anche quelle a Statuto speciale, gli immobili di questo tipo sono abbattuti ed è ordinato al responsabile dell’abuso il ripristino dei luoghi. In Sicilia, invece, una parte della maggioranza che sostiene Musumeci, con la complicità di un paio di voltagabbana, ha deciso che se hai commesso un reato puoi farla franca, alla faccia di chi rispetta le regole e paga le tasse. La costruzione di immobili abusivi, tanto più se insistono in aree vincolate, rientra tra le ipotesi per le quali l’ordinamento penale prevede una condanna”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)