Sanità in Sicilia, potentati economici disintegrano i piccoli operatori?

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Il forte grido di allarme lo ha lanciato alcuni giorni addietro l’on. Margherita La Rocca Ruvolo la quale ha chiesto immediate spiegazioni al presidente della Regione Schifani e all’assessore alla Sanità Volo su alcuni aspetti che vanno certamente chiariti in merito alla contrattualizzazione dei posti letto per strutture eroganti prestazioni di riabilitazione intensiva post ictus (cod. 56), nonché al rilascio dei pareri preventivi ex art. 8 ter D.lgs. 502/1992, per la realizzazione di Comunità Terapeutiche Assistite per pazienti con psicopatologie.

Ma la questione sembrerebbe essere molto più vasta rispetto alla semplice richiesta della Ruvolo e che riguarderebbe una serie di iniziative intraprese a favore di notissimi gruppi imprenditoriali nel campo della sanità siciliana, i quali, a scapito di più piccoli operatori del settore, sembrano avere vita facile grazie anche alla compiacenza di elevate figure apicali di un assessorato, quello della Sanità, che andrebbe monitorato forse con più attenzione.

Ci sono delle denunce precise da parte di Confindustria Sicilia e dallo studio legale Incardona-Latino della provincia di Ragusa che riguardano le strutture ricettive di soggetti psichiatrici della provincia di Messina.

Si tratterebbe di un progetto, secondo le denunce, da tenere sotto osservazione in quanto sarebbero coinvolti altissimi dirigenti regionali e alcune società che sarebbero riconducibili ad un unico proprietario il cui nome del gruppo circola con estrema potenza in tutta la Sicilia.

Sembrerebbe, sempre secondo le denunce, ci sia stata una “allegra” gestione in accreditamento di almeno 4 CTA attraverso una richiesta semplice e formale presentata presso l’assessorato alla Salute. A godere delle autorizzazioni alle procedure di accreditamento per la realizzazione delle CTA sarebbero alcuni piccoli Comuni della provincia di Messina.

Non è nostro compito capire se tutte le procedure adottate siano state effettuate nel rispetto di legge e regole ma di certo; con la provincia di Messina il potente gruppo imprenditoriale continua ad aumentare sempre di più la propria dominanza territoriale, se si considera che è già esistente una vasta rete di strutture su tutto il territorio siciliano.

Del resto dopo l’entrata in vigore della legge 118/2022, l’assegnazione dei servizi sanitari a soggetti privati deve avvenire solo ed esclusivamente a bando pubblico.

Ed è proprio qui che sorgono i dubbi che sono stati esposti nelle circostanziate denunce presentate da Confindustria e dallo studio legale Incardona – Latino.

Ci sarebbero altre denunce, le quali attualmente non troverebbero il riscontro meritato, e una di queste riguarderebbe l’assegnazione di circa 40 posti letto per post acuti in regime di convenzione rispetto ad una clinica in provincia di Siracusa. E a girare attorno alla “questione” ci sarebbe sempre lo stesso gruppo imprenditoriale e i soliti vertici regionali.

Continua…

        

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