“Sanità”, la strigliata di Schifani

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Il presidente della Regione ha incontrato i vertici del “Villa Sofia – Cervello” dopo il caso “Ortopedia”. L’intervento di Schifani e la replica dei medici.

Il presidente della Regione li ha convocati e li ha incontrati. Renato Schifani si è confrontato con i direttori sanitario e amministrativo dell’azienda ospedaliera “Villa Sofia – Cervello” di Palermo, Aroldo Gabriele Rizzo e Luigi Guadagnino. Hanno discusso a fronte di quanto accaduto recentemente nel reparto Ortopedia, e da ultimo la morte del paziente settantenne Giuseppe Barbaro, in attesa da 17 giorni di un intervento per rimediare alla frattura di una spalla, con conseguente denuncia dei familiari e ribalta mediatica. Peraltro Schifani già a Capodanno ha visitato lo stesso reparto rilevando disservizi e lacune.

Il presidente ribadisce: “Se qualcuno non è all’altezza di risolvere i problemi se ne torni a casa. Poltrone di comodo, con Schifani, non ce ne sono più. La questione sanità ospedaliera mi preoccupa molto. Non staremo fermi. La politica è entrata troppo su quelle che sono le nomine e le disfunzioni organizzative della sanità pubblica. E’ stata distratta. Sento il dovere di intervenire personalmente per cercare di capire il perché di certe morti in certi Pronto soccorso, dove i malati stanno nei corridoi e non nelle stanze. Non è possibile. E’ uno scandalo. Questi scandali non dobbiamo soltanto denunciarli, ma dobbiamo risolverli”.

Nel frattempo i medici dell’ospedale palermitano non si trincerano passivamente ma replicano. Il direttore del Trauma center di “Villa Sofia”, Antonio Iacono, che è anche consigliere dell’Ordine dei medici, sottolinea: “Lavoriamo ormai in un contesto di profonda crisi operativa, in Ortopedia come in tutti gli altri reparti. La cronica mancanza di personale e di risorse costringe i medici a continue intimidazioni. Sono proprio i medici i destinatari della frustrazione dei pazienti che, esasperati dai tempi di attesa e dalla situazione di emergenza nei reparti, hanno anche minacciato i medici di rivolgersi alla stampa o ai propri legali con verbali formali qualora non fossero stati immediatamente visitati”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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