In attesa della nomina dei nuovi manager, i Commissari delle Aziende sanitarie siciliane si occuperanno solo di ordinaria amministrazione. Stop a concorsi e assunzioni.
La Sanità e gli utenti della Sanità in Sicilia sono tormentati e danneggiati dalle carenze di organico. E, tuttavia, è stato imposto uno stop ai concorsi per le assunzioni sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, ad eccezione delle procedure per cui si è già insediata la commissione esaminatrice. E’ quanto dispone una nota dell’Assessorato regionale alla Salute inviata a tutte le Aziende sanitarie siciliane. La circolare si riferisce alla scadenza del regime commissariale nel quale versano attualmente le aziende, come ad esempio l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, in cui sono stati prorogati i manager trasformati in commissari straordinari. E ciò in attesa delle nomine dei nuovi vertici, entro il 31 gennaio, come appena auspicato da Schifani. Le tensioni nella maggioranza di centrodestra, nell’ambito del rinnovo delle cariche, non mancano. La Sanità è, da sempre, la principale centrale di controllo della spesa nell’isola, e dunque è uno strategico strumento di potere nel sottogoverno. Inoltre adesso sono in gioco anche i 235 milioni di euro stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la Sanità siciliana.
E in tale contesto succede che Aziende sanitarie considerate di seconda fila nelle nomine, come Enna o Caltanissetta, diventino invece primarie perché destinatarie della parte più consistente dei finanziamenti del Pnrr, al pari di Palermo e Catania. Ed ancora: le nomine influiranno anche su una eventuale, ma attualmente non in agenda, ricomposizione del governo Schifani. Nelle more, i commissari sono stati invitati ad occuparsi solo di atti di ordinaria amministrazione indifferibili e urgenti. E qualsiasi deroga per le assunzioni dovrà essere preventivamente approvata dall’assessorato e dovrà riguardare solo servizi che senza personale rischino di bloccarsi. Nel frattempo il picco dell’influenza, unitamente all’aumento dei casi covid, grava pesantemente sui Pronto Soccorso, che sono congestionati. Si riscontra un flusso di pazienti che si fatica a controllare, data la carenza di personale.
Una direttiva, a firma dell’assessore Giovanna Volo e del dirigente generale della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, stabilisce che gli ospedali potranno sospendere i ricoveri non urgenti. E nel provvedimento, più nel dettaglio, si legge: “Preso atto dell’incidenza attuale presso i Pronto Soccorso di soggetti affetti da severi sintomi influenzali o da covid, si è ritenuto, su proposta dei direttori sanitari e dei responsabili delle Aree di emergenza, che le direzioni, limitatamente al periodo di criticità e fino alla sua cessazione, valutino la possibilità di sospendere i ricoveri nel caso in cui l’indice di sovraffollamento, preso come parametro di riferimento, superi il valore soglia del 300 per cento”.
Giuliana Miccichè