La mano assassina dell’uomo ha colpito ancora a Sciacca, un Comune dell’Agrigentino, dove sono state ritrovati i corpi senza vita di circa 20 gatti, presumibilmente avvelenati. Le carcasse saranno inviate all’istituto di zooprofilassi di Palermo per stabilire se gli animali siano stati avvelenati o meno. Secondo i residenti del quartiere, la strage è stata compiuta da qualcuno che voleva sbarazzarsi degli animali.
Ricordiamo che, lo scorso anno nel mese di Febbraio, nello stesso Comune, ci fu una vera e propria mattanza di cani randagi, uccisi utilizzando delle esche di pollo intrise di un potente veleno che provocarono la morte lenta e dolorosa ai poveri cani.
Nonostante quel macabro episodio, nonostante la generale indignazione di tutti, comprese le istituzioni regionali, nonostante la rabbia delle associazioni animaliste e semplici cittadini che giornalmente si imbattono in situazioni del genere e le cui grida di aiuto rimangono sorde, in Sicilia non è cambiato nulla. La mano della “bestia” umana rimane impunita e libera di uccidere, torturare e seviziare gli animali.
La Sicilia, questa splendida isola culla di cultura, è rimasta secoli indietro rispetto ad altre regioni italiane, in fatto di gestione, organizzazione, cura e rispetto degli animali. Ogni Comune che si rispetti, ha i propri canili strapieni di cani randagi, ed in ogni via, traversa o contrada di tutti gli angoli di questa isola sfilano degnamente flotte di cani incustoditi , abbandonati, spesso ammalati, ma anche maltrattati, seviziati ed uccisi.
Solo le associazioni animaliste e i privati che amano gli animali si occupano di questi poveri randagi, la cui unica colpa è quella di vivere in una terra in cui l’indifferenza umana è una legge universale e l’assenza delle istituzioni regna sovrana.
Questa è la Sicilia…la terra dei randagi visibili a chi li ama, curati e protetti da pochi ma ignorati da tutti.