Sono arrivati da tutta la Sicilia per depositare in segno di protesta i loro camici bianchi davanti la porta dell’assessorato alla Salute. Un lunghissimo corteo partito dalla stazione Notarbartolo si è fermato questa mattina per più di due ore a Piazza Ziino, davanti l’edificio che ospita l’assessorato alla Salute. Toni accesissimi e ripetute richieste di dimissioni rivolte all’assessore Giovanna Volo. Del resto, la protesta del comitato intersindacale che raccoglie la quasi totalità della medicina del territorio (laboratori analisi, ambulatori, poliambulatori, centri diagnostici, studi dentistici etc.) monta da diversi mesi, trovando l’annunciato culmine nella manifestazione di oggi.
“Bisogna essere chiari – afferma Salvatore Gibiino, segretario nazionale e regionale del Sindacato Branca a Vista – i cittadini devono sapere che se la politica non interverrà immediatamente per mettere in bilancio i fondi necessari per l’assistenza sanitaria territoriale, al 20 di ogni mese i nostri ambulatori non saranno più in grado di accettare prestazioni in convezione. I cittadini Siciliani quindi saranno costretti a pagare o a rinviare di mesi le visite prenotate”. Il comitato intersidacale rappresenta 1.800 strutture diffuse su tutto il territorio regionale che da mesi sono sul piede di guerra anche per il riconoscimento dell’extra budget erogato nel 2022.
“L’anno scorso abbiamo erogato 64 milioni di prestazioni in più rispetto a quanto ci è stato riconosciuto a posteriori dalla Regione ed ora siamo in balia della più totale incertezza, con lo spettro di ulteriori tagli che metteranno in ginocchio la medicina del territorio – prosegue Gibiino. – Abbiamo il diritto di sapere entro il 28 febbraio, così come prevede la legge, quante prestazioni dobbiamo erogare in regime di convenzione”.
“Continuiamo a fare migliaia e migliaia di esami in extra budget che non ci vengono rimborsati – gli fa eco il presidente dell’Ordine dei Biologi di Sicilia Pietro Miraglia. – Siamo qui per protestare per l’atteggiamento ostile dell’assessorato nei confronti della nostra categoria. Ogni anno i fondi per l’assistenza sanitaria territoriale vengono tagliati. Si passa da 300 milioni a 280, a 270. E’ ora di dire basta! Il Governo regionale deve adeguare il budget al fabbisogno reale e, soprattutto, deve assegnarlo all’inizio dell’anno. Se l’aggregato resta tale i cittadini resteranno senza assistenza sanitaria.”
La replica del presidente della Regione alla manifestazione di protesta:
«L’assessore Volo aveva e ha la mia incondizionata fiducia. La richiesta di dimissioni che arriva da alcuni sindacati dei laboratori di analisi convenzionati è veramente paradossale. L’ho già sentita telefonicamente invitandola ad andare avanti senza alcuna remora. L’assessore ha già individuato e proposto alle organizzazioni sindacali le possibili soluzioni, alcune di pronta realizzazione. A cominciare dall’aumento del budget per il 2023, che comunque era stato programmato in precedenza, e dall’istituzione di un Tavolo tecnico permanente in cui pubblico e privato possano dialogare concretamente». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. «È incredibile che nel momento in cui c’è grandissima disponibilità all’ascolto e vengano prospettate delle soluzioni – aggiunge il governatore – la risposta sia solamente quella di uno stop alle prestazioni che non fanno altro che creare disagi agli utenti, soprattutto ai più fragili. Auspico, pertanto, che si torni al dialogo. La Regione farà tutto quello che è possibile fare».