Durante la pandemia, si è velocemente formalizzata la nascita dell’Organico di Emergenza, subito “arruolati” e sbattuti in prima linea. Personale, composto da ATA, collaboratori scolastici, tecnici di laboratorio e docenti. In piena pandemia. L’Organico di emergenza si è rivoltato le maniche, superando per ben due anni ogni tipo di ostacoli: distanze ed anche notevoli ritardi dei pagamenti. Passata la pandemia ,il Governo “scioglie” il contingente O.E. il (31 marzo) per poi ripensarci, prorogando il loro utilizzo fino a giugno 2022.
Dopo questa fatidica data, il buio. Spenti i fari sul Covid, si spengono anche i lavoratori. SGB a tal proposito, nella persona di Aldo Mucci, ha scritto – chiedendo un incontro urgente – una dura nota al Ministro Bianchi ed al titolare del MEF. Nella nota, SGB rivendica “l’attivazione dell’organico Covid, a prescindere dall’andamento dell’epidemia, che ricordiamo purtroppo attualmente in crescita. Il loro utilizzo, consente di sopperire ai tagli al personale (pensionamenti compresi) e alle insufficienze storiche e croniche della scuola. La politica, il Governo, non può rinunciare al suo ruolo storico, che è quello della soluzione dei problemi sociali nell’interesse collettivo. La scuola è un interesse straordinariamente collettivo, una istituzione a carattere sociale che, attraverso un’attività didattica organizzata e strutturata, (oggi poco strutturata) tende a dare un’educazione, una formazione umana e culturale alle future generazioni. Non dobbiamo dimenticare che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un pacchetto di investimenti e riforme, tra queste l’istruzione. Siamo disposti a mettere le tende sotto il MIUR – conclude Aldo Mucci del direttivo nazionale SGB Scuola”.