La Prof.ssa L.P.L. di Raffadali ha partecipato al concorso il concorso per il reclutamento a tempo indeterminato di personale docente nella scuola con riferimento secondaria di primo e secondo grado.
Alla professoressa non è stato attribuito il punteggio relativo ad un’abilitazione conseguita all’estero. Il medesimo titolo non era stato valutato neanche ad altri concorrenti.
Nel luglio 2020, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha rettificato la graduatoria riconoscendo l’abilitazione conseguita all’estero ad una candidata e non anche alla professoressa di Raffadali.
La professoressa, pertanto, rappresentata e difesa dagli avv. Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia ha proposto ricorso al fine di ottenere il riconoscimento del punteggio effettivamente spettante.
In particolare, con il ricorso, gli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno sostenuto che la mancata attribuzione del punteggio relativo alla suddetta abilitazione ha determinato alla professoressa un grave pregiudizio giacché la stessa è stata assegnata in Provincia di Palermo anziché nella provincia di Agrigento.
Con il ricorso è stato, inoltre, evidenziato che l’Amministrazione – una volta assunta la decisione di procedere in autotutela alla valutazione del summenzionato titolo conseguito in Romania – non avrebbe potuto valutarlo esclusivamente a favore di taluni concorrenti e non anche della professoressa L.P.L.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa (Presidente dott. Fabio Taormina, Estensore dott.ssa Maria Stella Boscarino), condividendo le tesi degli avv.ti Rubino e Impuduglia, ha accolto l’appello rilevando come l’Ufficio Scolastico Regionale non avrebbe potuto procedere in autotutela rimuovendo “una precedente situazione di illegittimità a vantaggio solo di alcuni dei soggetti in identica posizione, poiché così operando” l’Amministrazione ha pregiudicato la posizione della prof.ssa L.P.L.
Per effetto della suddetta sentenza, la professoressa di Raffadali potrà, già dal prossimo anno scolastico, insegnare Italiano, storia, geografia nella scuola secondaria di I grado in provincia di Agrigento.
L’Amministrazione è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali liquidate in euro 2.000 oltre accessori.