Oggi, 1 giugno, si terrà la manifestazione per protestare contro al crisi idrica ad Agrigento e la sua provincia. Si parte da Porta di Ponte e il corte finirà a piazza Pirandello, dinnanzi la sede di Palazzo di Città.
In quel posto una delegazione del corteo salirà nella stanza del primo cittadino per esporre le problematiche relative la grave problema che sta attanagliando tutta la Sicilia e non solo la città di Agrigento.
Un mio pensiero ad alta voce mi impone di scrivere questo editoriale. Certo, qualcuno non sarà contento di ciò che leggerà di seguito ma la problematica rimane sempre quella: chi sarà costui che non apprezzerà questo articolo?
Nel titolo è chiaro: se fossi il sindaco non andrei alla manifestazione. Quei gruppi che l’hanno organizzato invocano ad alta voce, invece, la presenza del primo cittadino, forse perchè alcuni lo ritengono responsabile di tale disfatta e altri un po meno. Si, perchè dalle ultime sviolinate che abbiamo sentito sui social se ne sono sentite di cotte e di crude.
Fra di loro, gli organizzatori, non c’è omogeneità. Un giorno la colpa è del sindaco, un altro giorno la colpa è del “sistema Agrigento”, un altro giorno è della deputazione regionale, un altro giorno è della gente che non protesta.
Si, avete letto bene: la gente che non protesta. Il rappresentante del Codacons Agrigento Di Rosa sostiene un giorno mette al bando il primo cittadino e un altro no. Sostiene, ad esempio, che l’acqua ad Agrigento c’è; “è solo una questione di proteste.. – dichiara Di Rosa, che continua; avete visto? La settimana è bastato un gruppo di poche persone protestare in via Gioeni che il giorno dopo l’acqua nella case dei cittadini è arrivata regolarmente!”
Altri organizzatori e partecipanti non la pensano proprio così. Ma questo denota la serietà che regna in seno agli organizzatori, tra cui un Cartannilica, satirista (libertà poetica…), che vuol fare bere ai bambini di due anni (perchè a tre lo capiscono) che si tratta (con tanto di megafono in bocca) di una manifestazione apartitica e apolitica.
Insomma, c’è un mix di responsabilità, oggi a questo domani a quello, che francamente lascia un pizzico sbigottiti chi osserva dal di fuori.
E’ chiaro che si tratta di una manifestazione organizzata dalla sinistra agrigentina, quella che protesta contro il sindaco, che va ad unirsi al coro dei detrattori e con i quali fanno davvero una miscela eccezionale. Ovvio che se l’avesse organizzata il centro destra il discorso sarebbe stato lo stesso. Ma dire che si tratta di una manifestazione apolitica è davvero uno scempio per le orecchie delle persone perbene. Del resto, chi abbraccerà Nino Cuffaro e compagni? Coloro i quali da tre anni cercano di sfregiare il sindaco di Agrigento attraverso i social; gente insoddisfatta, gente che non ha avuto l’assessorato, gente che non ha avuto 70 mila euro per il torrone (ma a natale ca mangià era la migliore amministrazione del mondo…), gente che non ha nulla da chiedere alla vita, gente che scambia una tastiera per un Kalasnikov, Agrigento Punto e a Capo di quell’Aversa che si permette di alludere con frasi del tipo…”la troia con il Suv”, con spiccato riferimento ad una donna coinvolta in una vicenda spiacevole (in perfetta sintonia con il rappresentante della trasparenza). Ovviamente quando si tratta delle mogli degli altri, tutto si può dire, anche porcate e lerciume del genere. E, forse, ogni tanto si dimentica che tutti siamo mariti…
Ci sono altre associazioni spiccatamente di sinistra che chiudono la carrambata di domani, vedi caso, a Palazzo di Città, per protestare contro il primo cittadino che con la vicenda crisi idrica, se c’entra, c’entra certamente meno degli altri.
E siccome loro, i manifestanti, hanno un solo ed esclusivo obiettivo che è lo stesso che ormai dura da tre anni, cioè colpire il sindaco, Franco Miccichè non può e non deve partecipare ad una manifestazione contro se stesso (a detta degli altri, però). Se invece il corteo avesse avuto come itinerario finale l’Ars palermitana, e allora si sarebbe stato il caso di partecipare con la doppia veste di cittadino semplice prima e sindaco di Agrigento poi.
Certamente il sindaco aspetterà nella sua stanza la fazione di manifestanti, compreso il cartello Sociale, per sentire le lagnanze.
Se proprio volete togliere una soddisfazione, domani guardate bene chi parteciperà alla manifestazione e confrontatela con i detrattori di sempre che si sbaciucchiamo tra di loro sui social, su quelle stesse pagine dove camionate di fango colpisco il primo cittadino. Copia e incolla.
E come direbbe un mio vecchio amico: chsita è Agrigentu!