Se un Savonarola “avverte” Schifani

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Nota di Lelio Castaldo

Mi onoro di ricevere nelle pagine del giornale che dirigo una firma assai importante nel panorama siciliano dell’informazione. Si tratta della firma di Giuseppe Sottile, Direttore responsabile di buttanissima sicilia il quale ieri ha scritto una nota che riguarda avvilenti storie agrigentine caratterizzate da soliti miseri personaggi agrigentini (per fortuna sono pochi, ma piuttosto rognosi) i quali non esitano un solo istante ad infangare uomini, figure istituzionali importanti, politici, direttori e così via dicendo.

Una nota, dicevamo, scritta “a dovere”, con tutti i crismi, con quella sottile ironia che pochi riescono a tirar fuori quando con tutta l’anima (come fa da sempre Sottile) inizia a schiacciare i tasti del pc.

E il veterano del giornalismo siciliano, Giuseppe Sottile (al quale chiedo scusa a priori se ho rubato questo suo capolavoro giornalistico senza nemmeno chiedergli il permesso…) lo fa con il suo solito stile, con arguzia e con quella straordinaria capacità di stroncare uomini e cose mentre…ti sorride.

Invero, per distruggere il Savonarola di turno, non occorreva che si scomodasse persino il Sottile padre; noi ad Agrigento lo conosciamo fin troppo bene, da anni.

Un esempio eclatante che rispecchia la straordinaria personalità del losco figuro si può racchiudere in questo suo pensiero che la dice lunga, anzi lunghissima, su quella che è la principale attività denigratoria verso gli altri non guardando mai la propria posizione, la propria triste realtà, il proprio fallimento totale da ogni cosa che caratterizza la vita e che, probabilmente lo hanno spinto da anni a comportarsi in questo modo. Dice di rappresentare l’esempio di legalità e correttezza tra i più nobili comuni mortali dell’intera Sicilia. Peccato che dimentica che nel recente passato è entrato ed uscito dalle patrie galere spesse volte. E in galera, certamente, non ci vanno i principi della legalità.

Lui sostiene di essere stato arrestato tutte le volte ingiustamente.

Ma anche Totò Riina sosteneva di non conoscere la mafia e di averne appreso della sua esistenza soltanto dalla tv e dai giornali.

Ed ecco adesso la nota di nostro “padre” Giuseppe Sottile.

Se un Savonarola “avverte” Schifani

Ad Agrigento c’è un savonarola – un po’ appassito per la verità – che non perde occasione per scagliarsi contro i palazzi del potere e che passa intere giornate a compilare dossier da inviare ai giornali e alla procure. Ieri ha scritto pure una corposa lettera al presidente della Regione, Renato Schifani, per invitarlo a disertare la manifestazione in programma per oggi all’hotel Dioscuri di San Leone perché gli organizzatori – il direttore dell’Asp, Giuseppe Capodieci, e il deputato di Forza Italia, Riccardo Gallo Afflitto – sarebbero responsabili di un lungo e indicibile elenco di nefandezze. Il relativo dossier – sostiene questo moralizzatore di lungo corso – sarebbe stato già inoltrato alla magistratura. Dentro ci sono verità o fandonie? Certo, il carteggio è inquietante. E il governatore farebbe comunque bene ad aprire gli occhi. Chi si guardò si salvò.

Giuseppe Sottile

Direttore responsabile buttanissima sicilia

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