di Toto Cacciato
La sera del 9 Maggio 1921 andava in scena al Teatro Valle di Roma il dramma “Sei personaggi in cerca d’autore”; cento anni sono trascorsi da quella prima rappresentazione teatrale.
Luigi Pirandello propose una rivoluzione all’interno della tradizionale rappresentazione teatrale, ideò e scrisse con nuova forma un testo che si è manifestato di nuova concezione ma anche di non facile comprensione.
In apertura del dramma da rappresentare il sipario si alza su una scena vuota, pochi arredi e in fase di allestimento, alcuni giovani attori si stanno organizzando per una prova.
Tutto ancora da ordinare mentre gli spettatori sono già in sala. Tra gli attori che provano, la scena in corso d’opera; mancano anche i personaggi del dramma che si dovrebbe rappresentare, che di solito al levar del sipario sono pronti all’azione e alla parola.
Tolto il sipario, in platea un pubblico curioso e frastornato, che pur numeroso è accorso ad un nuovo debutto pirandelliano.
Nel teatro gremito di spettatori, erano 1.040, furono subito fischi e grida e nulla si capì della rappresentazione, praticamente un fiasco. La seconda sera la riproposta ebbe soltanto 367 spettatori, A quattro giorni dal debutto lo spettacolo fu tolto dal cartellone.
Nelle rubriche sulla stampa di quell’epoca, solamente pochi critici accettano e comprendono la portata della innovazione: praticamente Pirandello rivoluziona la rappresentazione e la messa in scena, un aspetto importante del teatro del Novecento
Il dramma, esposto e articolato negli argomenti della recita del soggetto, assume il significato di testimonianza e di verità; personaggi reali, della vita reale, come saliti a sorpresa sul palcoscenico a raccontare.
Con questa elezione Pirandello impone una riflessione sulla creazione artistica vera e propria ed anche un nuovo forte scontro fra autore e personaggio.
I Sei personaggi debutta successivamente a Parigi, Théatre des Champs Elisée, poi nei teatri italiani, ancora con incomprensioni e attente analisi di critica teatrale.
In seguito l’opera verrà rappresentata nei maggiori teatri italiani con l’apporto dei maggiori registi. Nel 1964 una esemplare rappresentazione è stata allestita della Compagnia dei Giovani di Giorgio De Lullo, poi l’opera fu portata in scena da intellettuali, registi, attori, tra i quali, Patroni Griffi, Bosetti, De Fusco, Placido e altri.
Ricordato il centenario dalla prima messa in scena, ancora c’è molto da dire e commentare su questa opera, che prima ha sconvolto e poi rinnovato il teatro del Novecento