Sono in corso, su disposizione del gip di Roma Daniela Caramico D’Auria, misure di arresti domiciliari e perquisizioni per il reati di corruzione in atti giudiziari commessi in seno al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia.
Uno degli ordini di custodia cautelare (domiciliari) riguarda l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliano Raffaele Maria De Lipsis, accusato di corruzione. Avrebbe intascato una tangente per pilotare una delle tante sentenze che avevano come controparte clienti dell’avvocato Piero Amara, il grande regista del giro di verdetti aggiustati nell’ambito della giustizia amministrativa.Sempre ai domiciliari sono finiti il giudice del Consiglio di Stato Nicola Russo, già arrestato a marzo dello scorso anno con l’immobiliarista Stefano Ricucci, il deputato siciliano di Popolari e Autonomisti Giuseppe Gennuso di Siracusa.
ll nome di De Lipsis era stato uno dei primi a finire nel mirino dei pm di Roma e Messina che da oltre un anno indagano sul giro di sentenze aggiustate nei processi che riguardano la giustizia amministrativa.
Secondo gli inquirenti, insieme ad un altro ex presidente del Cga Riccardo Virgilio, già finito agli arresti a febbraio dell’anno scorso, De Lipsis sarebbe stato tra i giudici sui quali Amara e il suo socio di studio Calafiore ricorrevano in favore dei loro clienti.
Rasffaele De Lipsis è attualmente indagato, insieme ad altre ottanta persone, nell’ambito della maxi-inchiesta della Procura di Agrigento su Girgenti acque.
La Procura di Agrigento (procuratore aggiunto Salvatore Vella e dalle pm Alessandra Russo e Paola Vetro) nel dicembre scorso, ha disposto il sequestro di atti e documenti riguardanti i ricorsi amministrativi presentati nel corso del tempo dalla Girgenti Acque – la società che gestisce il servizio idrico e fognario in molti Comuni dell’Agrigentino, colpita da un’interdittiva antimafia – al Tar di Catania, al Tar di Palermo e al consiglio di giustizia amministrativa di Palermo. Il provvedimento, eseguito dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Agrigento, tende ad accertare le presunte responsabilità dell’ex presidente del Cga Raffaele De Lipsis.
L’ex presidente del Cga Sicilia è stato anche nominato nel febbraio del 2017 nell’organismo di vigilanza di Girgenti Acque, un istituto di autocontrollo creato dalla società per garantire trasparenza e regolarità. In particolare, i magistrati ipotizzano che il giudice De Lipsis possa avere condizionato e orientato le decisioni della giustizia amministrativa sulle cause riguardanti Girgenti Acque.
De Lipsis è coinvolto anche nell’inchiesta della A. g. di Trapani sul gruppo Morace.
– Fonte Grandangolo
Da molto tempo commento che la giustizia in Italia non esiste. Oggi con questo articolo ne ho la conferma, altro che magistrati liberi e puri, la corruzione ormai è generale , politici e magistrati. Cosa cerchiamo di più oltre questo schifo massimo?