di Dorotea Rizzo
\”Free from Chains\”, \” Liberi dalle Catene\” è il titolo della mostra d’arte che si svolgerà ai\” Cantieri Culturali alla Zisa\” di Palermo dal 20 al 26 maggio, esattamente al Ridotto cine- teatro De Seta.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione Madrigale nella figura della sua Presidente Nicoletta Militello in occasione della Settimana delle Culture. Si tratta di una rassegna di Arte Contemporanea di grande spessore artistico – culturale a cui hanno preso parte tanti artisti:
Loredana Alleanza ,Annita Borino, Genziana Buttitta,Caterina Cannavò, Rosario Calì,Salvo Cici,Sandro Di Stefano,Carmen Frisina, Maria Pia Esposito,Rosa Fasano,Sara Granà, Alessandra dp Marino, Nicoletta Militello,Claudia Oliveri, Angela Passano Zanca, Mauro Pecoraro, Costanza Peri, Marina Perricone, Concetta Pillitteri,Giovanna Piazza, Ornella Schirò,Ketty Tamburello,Marco Troia,Maria Felice Vadalà.
All’ inaugurazione di sabato, 20 maggio, era presente il maestro Mauri Lucchese che ha presentato la mostra insieme al direttore artistico Nicoletta Militello. Tanti anche gli ospiti che con la loro presenza e i loro interventi hanno arricchito l’evento: Mariella Maggio, Carmine Mancuso, Antonio Zangara che si è posto l’obiettivo di raccontare la storia del padre come \”vittima del caso\” che la mafia ha ucciso, esattamente come tante altre vittime di cui mai nessuno parla, la scrittrice Jazira Caterina Fanularo , le poetesse Maria Tindara Sapienza , Ketty Tamburello e l’attore Gioacchino Sinagra .
\”Tutte le avanguardie artistiche che ritroviamo in queste opere dall’astrattismo al figurativo, al surrealismo, alla Digital Art sono frutto di una non improvvisazione da parte dell’artista- spiega Mauri Lucchese -, ma di una trascorrente emotività come a volere sottolineare il carattere stesso dell’autore in un realismo e in una attualità a volte d’implacabile durezza dove le immagini che vediamo qui sono di una forte carica espressionistica, nell’accentuazione anche di alcuni elementi oggettivi o di episodi che rendono il dipinto carico di un clima abbastanza sconvolgente.
Concludo nel dire che l’atteggiamento dato dagli artisti in questa rassegna di arte contemporanea evidenzia la poetica interpretata in modo personalissimo ed autorevole raggiungendo le espressioni migliori della loro fantasia in grado di sondare le regioni inesplorate dell’inconscio e di creare un mondo di sortilegio nitido e misterioso e allo stesso tempo rivelando al fruitore, attraverso la liberazione dell’inconscio, dei pensieri e dei sentimenti più reconditi dell’individuo la costruzione di un nuovo sistema di conoscenza che sia prima di tutto uno strumento di libertà\”.
E proprio a questa libertà si ispira la mostra \” Free from Chains\” , libertà dalla oppressione delle catene costruite dalla mafia \”che non è solo espressione criminale ma una mentalità\”- sostiene Carmine Mancuso-, dalle discriminazioni razziali a carico dei tanti migranti che approdano in massa alla ricerca di una vita più dignitosa, dalla violenza di cui spesso sono vittime le donne… libertà dalle gabbie, spesso dorate ,come mi ha spiegato una delle tante artiste, Maria Felice Vadalà, autrice di un dipinto dal titolo \”La gabbia d’oro\” in cui è ritratta una figura umana che può essere interpretata come maschile o femminile, racchiusa appunto da una gabbia dorata, metafora della privazione della libertà spesso celata in maniera subdola e inconsapevole, libertà intesa come valore fondamentale di ogni individuo frutto di dure lotte e conquiste.
E’ proprio Nicoletta Militello, direttore artistico della mostra, che ho personalmente intervistato, ad esprimermi e a chiarire ulteriormente il senso della collettiva d’arte : \” Abbiamo scelto questo titolo e realizzato questa mostra per esprimere questo sentimento comune della libertà dalle tante schiavitù della nostra epoca moderna, non solo quella dei migranti ma quella del denaro, della ludopatia del pizzo, dei social che hanno estraniato i nostri giovani dal mondo … tutte schiavitù non ancora debellate\” .
Tanta la partecipazione come quella di Mirko Speciale che si occupa della direzione artistica di un prestigioso circolo del tennis di Palermo e organizzatore di eventi, sensibile all’arte che \” può benissimo accostarsi a un luogo prevalentemente dedicato allo sport- mi spiega – dando vita a uno spettacolo visivo fatto di arte disseminata in mezzo alla natura , agli alberi …attrazione anche per molti ragazzi che spesso, con mio stupore, dopo lo sport, si soffermano a guardare un dipinto , una creazione artistica con interesse\”.
\”Mi stupisco del fatto che l’Arte unisce le persone e riesce ad esprimere esperienze di vita personale, come accade in questa mostra in cui ci si racconta\” – sostiene Daniele Nuccio, studente di psicologia, presidente a Palermo dell’associazione culturale CTR, acronimo di \”Creative Theater Red\” , che mira ad esaltare la creatività dei cittadini, non solo quella teatrale.
Mi congedo dalla mostra non senza la consapevolezza di avere recepito l’espressione e il valore della libertà attraverso le opere artistiche, le parole delle poesie, gli interventi in cui sono state raccontante esperienze personali di vite vissute all’interno di una società in cui il valore della libertà spesse volte non è garantito ma è frutto di un percorso, di una dura conquista che l’Arte, in tutte le sue molteplici espressioni, è in grado di donare.