Siamo pedine nelle mani di chi usa la distruttività come un boomerang

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Cè chi non vuole più prendere la macchina.
Si vive nella paura. Paura di morire per mano di chi incrocia la propria vita.  Non siamo più padroni della nostra vita una volta che ci mettiamo in macchina: È una perenne roulette russa. Siamo pendine nelle mani di chi decide di vivere sulla strada nella maniera più spregiudicata possibile e senza il minimo rispetto delle regole (non solo del codice della strada).
Le stragi del sabato sera, i giovani che sfrecciano in curve a velocità folle, in diretta Facebook, famiglie distrutte e tutte le problematiche che stanno dietro ognuno di questi incidenti che sono evitabili ma che sembra nessuno voglia evitare davvero.
La morte e la paura della stessa non inibisce azioni pericolose. La vita vera non ha nulla a che fare con i videogiochi dove se \”muori\”, alla fine trovi sempre un modo per riavere \”una vita\”. La vita vera non è come nei videogiochi, la vita virtuale ha una forma circolare, la vita vera è una linea che dovrebbe poter continuare a camminare, ma che viene interrotta da chi pretende di poter essere invincibile e di potere tutto.
Lo strazio del dolore dei genitori che perdono i propri figli. Intere comunità sotto shock.
Ragazze che muoiono perché fuori alle discoteche non si trovano mezzi per rientrare a casa, e non ci sono taxi per riportarle a casa. Ragazze che muoiono perché non hanno alternative, costrette ad accettare un passaggio. I ragazzi a 20 anni bevono, difficile impedirlo. Ma non ci sono alternative, forse servirebbe pensare a questo.
Contromano nella corsia degli autobus. Poi il giovane di Cagliari ha cercato di rimediare ma finisce sul cordolo tra le due corsie, la macchina si accappotta, finisce a testa in giù. I ragazzi seduti avanti sono morti sul colpo, quelli dietro sono stati sbalzati. Due sono morti, due sono ricoverati e non ricordano nulla.
Omicidio stradale plurimo.
In 6 in macchina, e andavano veloce.
E siamo sempre alle solite.
Finale tragico.
In due giorni sono morte 8 persone.
E queste stragi continuano e continueranno in una scia infinita.
E poi investiti ciclisti, anziani.
Consumo di droga e alcol continua a salire.
I controlli non sono abbastanza.
Distrazione da uso del telefono cellulare.
La lista è lunghissima delle irregolarità che si consumano sulle strade.
420 vite perse dall\’inizio dell\’anno.
30 solo nell\’ultimo fine settimana.
Siamo genitori che mandiamo i figli a scuola (e magari vengono investiti sulle strisce), che vanno al cinema (e vengono investiti mentre camminano a piedi su un marciapiede da macchine impazzite in mano a giovani drogati); Siamo genitori di ragazzi che il sabato sera escono con gli amici e se squilla il cellulare non sappiamo quale sia la condanna che ci attende.
I controlli vanno fatti anche di giorno. Ci sono persone che fanno uso di cocaina anche di giorno, che bevono anche di giorno.
Possiamo fare tutte le riforme che vogliamo ma se non ci sono i controlli sulle strade anche di giorno, controlli seri e mirati, continueremo ad essere pedine nelle mani di coloro che non hanno nessun rispetto per le regole e per il prossimo.
Per Frud si trattava di \”pulsione di morte\”.
Oggi si osservano comportamenti che apparentemente sembrano di vita ma che in realtà sono violenza verso se stessi e verso gli altri. Morte fisica ma anche della personalità, voglia di distruggersi e di distruggere lasciandone memoria.
La distruttività come un boomerang.
Inconsapevole \”pulsione di morte\”.
Fermarla, è un dovere.

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