La Conferenza Stato – Regioni riconosce le condizioni eccezionali per la siccità in Sicilia a danno del settore agricolo e zootecnico. I vantaggi derivanti dal provvedimento.
Semaforo verde dalla Conferenza Stato-Regioni al riconoscimento per tutta la Sicilia delle condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali a causa della persistente siccità che colpisce l’Isola da circa un anno, una delle più gravi dell’ultimo cinquantennio. Il riconoscimento di tali condizioni di forza maggiore ed eccezionali da luglio 2023 a maggio 2024 consentirà alle imprese agricole e zootecniche che operano su tutto il territorio siciliano di usufruire di deroghe in alcuni ambiti della Pac, la politica agricola comune, tra il non applicare determinati vincoli a pascoli e terreni, continuare a godere di aiuti, rinviare pagamenti, sanzioni e oneri. Renato Schifani ringrazia i ministri competenti, Lollobrigida e Calderoli, per la celerità nell’approvazione del provvedimento, e aggiunge: “A causa della grave emergenza idrica, che pone la Sicilia in ‘zona rossa’ al pari di Marocco e Algeria, il mio governo è impegnato su più fronti per contrastare la mancanza d’acqua. L’intesa raggiunta dimostra la concreta attenzione e sensibilità del governo nazionale per una situazione che va affrontata in maniera corale da tutte le istituzioni, comprese quelle europee” – conclude. La Regione ha già dichiarato lo stato di calamità naturale per danni all’agricoltura e ottenuto dal Consiglio dei ministri il riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale. Il nuovo riconoscimento deriva da una situazione che si è aggravata nelle ultime settimane a causa della riduzione delle risorse idriche negli invasi e della conseguente indisponibilità di acqua per l’irrigazione. Per il comparto agricolo e zootecnico si stima una perdita della produzione nel 2024 da un minimo del 50% a un massimo del 75%.