“Siccità”: l’appello degli ingegneri siciliani

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La Consulta regionale degli Ordini degli ingegneri lancia un appello all’attuazione del Piano regionale per la lotta alla siccità: “Siano rese efficienti tutte le dighe e riparate le falle nelle condotte”.

Si infuoca il rosso dell’allarme in Sicilia per gli effetti della siccità, la carenza d’acqua nelle dighe, e le falle nelle condotte di adduzione e di distribuzione. La Consulta regionale degli Ordini degli ingegneri lancia un appello all’attuazione del Piano regionale per la lotta alla siccità redatto dall’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia. Il presidente degli ingegneri siciliani, Fabio Corvo, spiega: “E’ sufficiente leggere il Piano regionale per comprendere che la siccità ha semplicemente fatto emergere tutte le lacune ormai patologiche del sistema idrico siciliano. Sono 46 gli invasi realizzati o da completare che consentirebbero la raccolta e il riuso delle acque piovane. Certamente se oggi la Sicilia potesse contare su tutte le dighe già costruite, incomplete e non collaudate, non parleremmo di crisi idrica. Negli invasi siciliani, su una capienza totale di 1 miliardo e 100 milioni di metri cubi di acqua, se ne possono invasare circa 700, poco più della metà delle riserve disponibili. Occorre fare chiarezza sulla concreta possibilità di collaudare. E’ una questione trascinata da decenni. E’ assolutamente necessario collegare gli invasi esistenti per evitare che l’acqua sia dispersa a valle una volta raggiunta la capacità massima di invaso. Se non si interviene sull’efficiente funzionamento, a causa delle perdite si continuerà a sprecare una consistente percentuale della risorsa idrica, comunque pagata dai cittadini”. E poi, a fronte di quanto adesso accade, l’ingegnere Corvo aggiunge: “Alla luce della grave emergenza idrica attuale e del Piano idrico della Regione Siciliana, già approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale per la sicurezza del settore idrico, la Consulta degli Ordini degli Ingegneri ritiene urgente l’avvio di tutte le opere già previste, da realizzare in un’ottica di prevenzione della siccità e di programmazione dell’approvvigionamento idrico primario, con l’azzeramento delle dispersioni di acqua nella fase di adduzione e di distribuzione”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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