Il vento di scirocco complice del fuoco divampato ovunque in Sicilia, spesso per mano dolosa. Arrestato un ex finanziere piromane. E’ solo il preludio di un’estate rovente.
Il vento di scirocco in Sicilia si è placato, e i violenti incendi divampati ovunque sono stati domati. Adesso è la volta della conta dei danni. Ed è solo il debutto, l’antipasto, di una estate caldissima e di altrettanti piatti infuocati. Sono trascorse giornate tra panico e paura, tra i villeggianti di San Vito Lo Capo in provincia di Trapani costretti ad evacuare un villaggio turistico, e poi nel Palermitano tra Alia, Monreale e la strada verso la discarica di Bellolampo, e poi a Catania dove le fiamme hanno imperversato al lungomare, al viale Kennedy ed alla Plaia, e i bagnanti si sono rifugiati in mare, sui gommoni e le motovedette di Vigili del fuoco e Guardia costiera, ed un pompiere è stato ricoverato al “Cannizzaro” vittima di un malore. Finanche all’aeroporto “Fontanarossa” sono stati sospesi i voli per quasi due ore, sette aerei prossimi all’atterraggio sono stati dirottati altrove, e dai canadair è stata gettata tanta acqua per spegnere le fiamme che hanno lambito le piste. E poi, la riserva “Saline” di Priolo, in provincia di Siracusa, è stata interamente distrutta dal fuoco, che ha bruciato i capannoni e le piante all’interno dell’area protetta. Sono in salvo gli uccelli tra cui i rinomati fenicotteri rosa. Ed i Carabinieri del Comando provinciale di Siracusa hanno arrestato il presunto autore degli incendi a Priolo. E’ un ex militare della Guardia di Finanza, 62 anni, originario di Messina ma residente da anni a Siracusa. E’ stato sorpreso in prossimità ad uno dei roghi. Avrebbe usato un accendino per appiccare le fiamme subito divampate per l’elevata temperatura e le folate di vento caldo. L’ex finanziere è stato incarcerato. E a fronte della Trinacria arroventata dal fuoco, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha commentato così: “Siamo in emergenza incendi. A determinarla non è solo l’eccezionale ondata di caldo ma, con molta probabilità, anche una criminale attività dolosa che stavolta nulla avrebbe a che vedere con la nota logica dei pascoli. Almeno questo ci riferiscono i nostri operatori mobilitati sul fronte del fuoco. Sullo sfondo di questa grave emergenza si evidenzia, lasciatemelo dire, la disarmante, carente attività preventiva di molti comuni e dei privati nel predisporre anzitempo, come la legge impone, i viali tagliafuoco nelle aree agricole o in quelle incolte. L’amara verità è che serve in Sicilia una nuova coscienza civica capace di coinvolgere tutti e far sentire ognuno responsabile nella prevenzione del rischio, per una concreta cultura dell’ambiente”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)