Presentato il report annuale della Banca d’Italia. Primati negativi per occupazione e disoccupazione giovanile in Sicilia. I dati aggiornati su reddito cittadinanza e quota 100.
A conclusione dei primi sei mesi del 2019, la sede della Banca d’Italia di Palermo scatta una fotografia alla Sicilia. Ed è impietosa. E’ stato appena pubblicato il report annuale riferito all’anno 2018. Occupazione giù e disoccupazione giovanile su, come in nessun altra regione di Italia. Soffrono agricoltura ed edilizia. In Sicilia gli occupati sono il 40,7 per cento, primato negativo in Italia, e i disoccupati il 21,5 per cento. Tra coloro che cercano lavoro e coloro che, invece, non lavorano e non lo cercano, sono a spasso 1 milione e 900 mila persone. Uno su quasi quattro. Il tasso di disoccupazione giovanile è al 41,8 per cento, ed è il più elevato in Italia, oltre 17 punti rispetto alla media nazionale. In particolare, sono disoccupati il 53,6 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni, e il 33,4 per cento tra i 25 e i 34 anni. Male anche il settore produttivo. L’aumento del valore aggiunto industriale è stato del 3,4 cento nel 2017, e nel 2018 è stato dell’1,8 per cento. E nell’agricoltura la produzione si è ridotta del 4,9 per cento. E così anche nel settore dell’edilizia. Unico dato positivo si registra nell’export, le esportazioni. Ancora percentuali negative nel settore del terziario: il valore aggiunto dei servizi, lievemente aumentato tra 2016 e 2017, è adesso invariato. Nel commercio la quota di aziende con un fatturato in rosso ha superato le aziende in verde. E frenano finanche le presenze turistiche rispetto al 2017: tra 2018 e primi sei mesi del 2019 l’aumento delle presenze è stato del 2,9 per cento a fronte del 7,3 per cento del 2017. In tale contesto, unica eccezione sono Palermo e Ragusa, con presenze turistiche in aumento rispettivamente del 10,3 e del 13,2 per cento. Inoltre, in epoca di reddito di cittadinanza, al 17 giugno 2019, secondo quanto risulta all’Inps, le richieste di reddito di cittadinanza in Sicilia sono state 251.993, e ne sono state accolte 175.353. Si tratta di richieste familiari e quindi le persone interessate sono circa 600mila. Sono state respinte 57.085 domande, dunque il 23 per cento, ed è un dato in linea con il dato nazionale. In altri 19.555 casi l’Inps è ancora impegnata nell’istruttoria. E in quota 100, ancora al 17 giugno 2019 in Sicilia le richieste di pensionamento all’Inps sono state 13.288, di cui 6464 da lavoratori del settore privato e 5516 da lavoratori del settore pubblico, e poi altre 739 dai lavoratori iscritti alle casse e ai fondi speciali, e 569 sono i lavoratori che hanno cumulato più casse. La provincia con il maggior numero di istanze presentate per il reddito di cittadinanza è Palermo con 75mila. Poi Catania con oltre 60mila, Messina con 28mila, Agrigento 21mila, Siracusa 20mila, Trapani 18mila, Caltanissetta 11mila, Ragusa 8mila ed Enna 7mila. Allo stesso modo si procede per le richieste di quota 100. A Palermo e provincia vi sono 3689 domande, Catania 3057, poi a Messina, Trapani e Siracusa le richieste superano il migliaio, e nelle altre province sono sotto i mille.