Si è materializzato lo spettro del trasferimento dei rifiuti siciliani all’estero, in attesa degli impianti pubblici e dei termovalorizzatori. I dettagli su quanto accade.
In Sicilia mancano gli impianti di conferimento e smaltimento dei rifiuti pubblici perché – come denunciato in più occasioni dal presidente della Regione, Nello Musumeci – nel corso del tempo sarebbe stato favorito e sostenuto l’insediamento delle discariche private, adesso o coinvolte in inchieste giudiziarie, oppure sature, o altrimenti indisponibili se non assecondate nei propri interessi. In Sicilia, nonostante i tentativi di Totò Cuffaro tra il 2001 e il 2006, non sono stati installati i termovalorizzatori per bruciare solo i rifiuti non differenziabili, e producendo energia, come sono capaci adesso gli impianti di ultima generazione non inquinanti. In attesa degli impianti pubblici e dei due termovalorizzatori progettati nella Sicilia orientale e occidentale, anche se la relativa procedura attualmente si è arenata complice la conclusione della legislatura regionale, l’unica alternativa all’emergenza è il trasferimento dei rifiuti fuori Sicilia, temuto perché molto oneroso, a scapito delle tasche dei cittadini che pagano la tassa Tari tra le più esose d’Italia, a fronte di un servizio più o meno ovunque scadente, tanto che – come amplificato dalla stampa – tanti turisti appena in vacanza in Sicilia hanno gridato: “Non torneremo più”. Dunque: la Regione ha appena firmato un apposito decreto per caricare 10mila tonnellate di rifiuti e trasportarle in Olanda, in un termovalorizzatore tra i tulipani, a Farmsum, in provincia di Groningen. Ciò si è reso necessario per i disagi insorti a causa della riduzione dei conferimenti nella discarica di Lentini gestita dalla Sicula Trasporti, e che è utilizzata da 174 Comuni delle province di Catania, Siracusa e Messina. L’azienda ha comunicato di potere ricevere nel proprio impianto poco più della metà dell’indifferenziato con una capienza ridotta da 1.200 a 700 tonnellate al giorno, a rischio della raccolta della spazzatura. Oltre che a Lentini attualmente sono due le discariche in cui è destinata ampia parte dei rifiuti prodotti giornalmente in oltre mezza Sicilia: quella privata di Siculiana, in provincia di Agrigento, e quella pubblica di Gela, di proprietà dei Comuni della parte sud della provincia di Caltanissetta. I sindaci interessati si sono appena manifestati contrari a concedere spazi adeguati per l’abbancamento dei rifiuti trattati dalla Sicula Trasporti, e per sopperire alla parziale disponibilità della discarica di Trapani per lavori in corso di ampliamento. E hanno spiegato: “Nessun ostruzionismo, semmai la volontà di razionalizzare gli spazi tenendo conto di tutte le esigenze”. E il caos non accenna a placarsi.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)