Razza aveva già inviato il dettaglio del documento al Ministero della Salute all’insaputa dell’Ars. Dopo averlo inviato, lo presenta nel corso di una audizione in commissione Salute del Parlamento regionale. Scoppia la furia del presidente della Commissione Sanità all’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo e di quasi tutta la maggioranza, pronta da settimane a chiederne la testa.
A Bivona, ne nascerà uno, mentre Sciacca, con 39.000 abitanti, dovrà accontentarsi invece di una “casa della comunità”, una specie di super guardia medica con almeno 10 ambulatori e una decina di infermieri. Uno a Santa Margherita di Belìce, e uno ad Agrigento.
A Palermo nasceranno 10 ospedali di comunità (5 nel capoluogo e due a Palazzo Adriano, una a Petralia Sottana, una a Piana degli Albanesi e una Termini), 36 “case” e 12 centrali,
A Catania gli ospedali saranno 9 (due nel capoluogo e uno ciascuno ad Acireale, Caltagirone, Linguaglossa, Mineo, Paternò, Ramacca e Randazzo), con 32 “case” e 11 centrali.
A Messina ci saranno 5 ospedali (nel capoluogo e a Barcellona, Milazzo, Lipari e Sant’Agata), con 18 “case” e 6 centrali e
A Trapani gli ospedali saranno realizzati nel capoluogo, a Salemi e Marsala.
A Siracusa, nel capoluogo, a Noto e a Lentini, 12 “case” e 4 centrali.
A Ragusa nel capoluogo, a Comiso e a Scicli, 9 “case” e 3 centrali.
A Caltanissetta a Mazzarino e San Cataldo, 8 “case” e 3 centrali.
A Enna a Leonforte, 5 “case” e due centrali).
In Commissione Sanità all’Ars, Razza promette di tentare una forzatura ai paletti ministeriali per ottenere tre “case” in più per Agrigento e una per Palermo. Promesse che però al momento sono solo idee del delfino di Musumeci.
Adesso, comunque, la palla passa ai manager delle Asp: mercoledì si comincia con le audizioni di quelli Agrigento, Caltanissetta e Trapani, poi si procederà con gli altri.