In conferenza dei capigruppo all’Assemblea Regionale accantonato il terzo mandato per i sindaci nei Comuni fino a 15.000 abitanti. Le reazioni.
All’Assemblea Regionale Siciliana si è armeggiato per recepire in Sicilia la norma nazionale che consente nei Comuni fino a 15.000 abitanti il terzo mandato per i sindaci in carica già in occasione delle prossime elezioni Amministrative nell’isola, l’8 e il 9 giugno, gli stessi giorni del voto per le Europee. Ebbene, la conferenza dei capigruppo ha accantonato l’argomento, congelandolo, e forse lo scongelerà ma non prima delle Amministrative di giugno. Dopo le spaccature nel centrodestra scatenate dalla bocciatura della riforma delle Province, che avrebbe tra l’altro ripristinato l’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri provinciali, adesso lo stop al terzo mandato incrina ancora di più i rapporti già tesi sia tra maggioranza e opposizione, sia all’interno delle stesse coalizioni. Ad esempio, tra Lega e Movimento per le Autonomie, che hanno stretto alcuni mesi addietro un patto federativo ed elettorale in occasione dell’Europee, rischia di consumarsi lo strappo, come prospettato dal leader degli Autonomisti ed ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che a fronte del naufragio del terzo mandato commenta: “Spiace che nella conferenza dei capigruppo si sia scelto di non affrontare il tema del terzo mandato per i sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti. E’ un argomento da riprendere all’indomani delle elezioni dell’8 e 9 giugno. Siano gli elettori a decidere se confermare o meno un sindaco rivelatosi competente e capace”. Allo stesso modo interviene il capogruppo del Partito Democratico, l’agrigentino Michele Catanzaro, che reagisce così: “La conferenza dei capigruppo dell’Ars ha bocciato a maggioranza la proposta di esaminare la norma di recepimento sul terzo mandato dei sindaci. Ritengo sia stato un errore avere impedito l’esame di questa norma che, dunque, non potrà entrare in vigore in occasione della prossima tornata elettorale per le Amministrative in Sicilia come aveva richiesto anche l’Anci, l’Associazione dei Comuni”.