Inefficienze e aggressioni nei Pronto Soccorso: l’assessore Razza corre ai ripari. Saranno assunti medici solo laureati e formati al Cefpas di Caltanissetta. I dettagli.
La domanda: perché nei Pronto Soccorso, soprattutto siciliani, vi è sovraffollamento, intasamento e inefficienza? La risposta: perché i medici in servizio sono pochi, e non si tratta di un lavoro da passacarte, ma di estrema attenzione. La domanda: e perché quando in Sicilia sono stati banditi dei concorsi per reclutare personale medico di Pronto Soccorso, si sono presentati sempre pochi candidati per tanti posti disponibili? La risposta: perché il Pronto Soccorso è l’area di urgenza – emergenza, dove il medico spesso è il semaforo all’incrocio tra la vita e la morte, e la responsabilità è enorme. E poi anche perché, come già accaduto tante, troppe volte, il medico del Pronto Soccorso è il primo esposto alle intemperanze e alle aggressioni degli utenti meno pazienti ed educati. E quindi? L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha già promesso che il problema sarebbe stato se non risolto almeno tamponato assumendo in servizio nei Pronto Soccorso gli studenti laureati all’ultimo anno di Specializzazione. Adesso, invece, l’assessore Razza, probabilmente perché consapevole che la soluzione alla grave carenza di medici non è più rinviabile, ha corretto il tiro: nei Pronto Soccorso saranno assunti medici laureati e che non hanno nemmeno intrapreso la Specializzazione. Addirittura. Sì. E lo stesso Ruggero Razza spiega: “I laureati in Medicina che non entreranno nelle scuole di Specializzazione sosterranno dei corsi di formazione a Caltanissetta, al Cefpas (il Centro permanente di formazione e di aggiornamento del personale sanitario), per lavorare nella medicina d’urgenza. Si sa che in Italia c’è questo problema enorme di migliaia di ragazzi che negli anni si sono laureati, si sono abilitati, ma non hanno avuto da parte dello Stato il diritto di accesso alle scuole di Specializzazione. Questo oggi significa che sono necessari migliaia di medici per il servizio di emergenza ma che non possono essere reclutati. La Regione Sicilia in questo anno e mezzo ha bandito tantissimi concorsi. Abbiamo anche lanciato due concorsi per i medici di chirurgia e d’urgenza, però ogni volta riusciamo a coprire un numero inferiore di posti rispetto a quelli che sono necessari. Ed allora noi, tra i primi in Italia, abbiamo pensato di voler chiamare questi professionisti, ma, per essere coinvolti all’interno del sistema, c’è bisogno di formarli. Dove farlo? La Sicilia ha il Cefpas, che è il cuore delle attività della formazione sanitaria. Per tre mesi il Cefpas organizzerà i corsi di formazione riservati a questa categoria di professionisti che poi saranno immessi con convenzioni in tutti gli ospedali siciliani, e pagati esattamente con la stessa borsa che ricevono gli specializzandi. Per 24 mesi saranno formati con esperienza diretta nel lavoro, a fianco dei medici dell’emergenza già in servizio. Noi probabilmente, ogni tanto dovremmo riconoscerlo, abbiamo fatto meglio di tante Regioni italiane perché abbiamo individuato non un percorso di immissione in ruolo, ma un percorso formativo”.