“E’ necessario garantire la liquidità ai Comuni per evitare il pericolo di un blocco della raccolta nell’isola, dato che sospensioni e slittamenti della riscossione della TARI da parte degli Enti Locali porterebbero a ritardi nel pagamento dei canoni alle imprese che, forza maggiore, sarebbero costrette a interrompere la raccolta e lo smaltimento rifiuti e non pagare le retribuzioni ai lavoratori”. Cosi i sindacati e le associazioni datoriali insieme, Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e Utilitalia, FiseAssoambiente e Confindustria-Cisambiente intervongono sulla possibilità che le imprese di igiene ambientale dell’isola, pubbliche e private, possano interrompere i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti quale conseguenza indiretta dell’emergenza coronavirus. “Già oggi molti comuni dell’isola stentano a pagare con regolarità i servizi di igiene ambientale, le aziende vanno in sofferenza e consequenziali sono i ritardi nei pagamenti delle retribuzioni dei lavoratori che in alcuni casi raggiungono le 4 mensilità”, commentano unitamente i rappresentanti delle associazioni datoriali di Utilitalia, FiseAssombiente e Confindustria-Cisambiente, Giuseppe Norata, Giancarlo Alongi e Gregory Bongiorno e i segretari regionali della Fp CgilFit Cisl e Uiltrasporti, Gaetano Agliozzo, Dionisio Giordano e Pietro Caleca. “Ricordiamo che si tratta di servizi talmente essenziali da renderne impossibile la sospensione, a maggior ragione in questa fase di pandemia da Covid-19, resi attraverso l’impegno delle imprese che hanno dovuto adottare modelli organizzativi coerenti con le misure di salute e sicurezza e con le note difficoltà di reperimento di dispositivi essenziali, come mascherine e guanti, e con la responsabilità dei lavoratori impegnati in prima linea nonostante i rischi diffusi, in taluni casi in assenza di retribuzione puntuale”. I sindacati aggiungono: “non è un caso che la stessa Commissione di Garanzia, sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, da noi sollecitata sul tema, ha confermato che ‘a fronte di ritardi tali da ledere il diritto costituzionale dei lavoratori a un’esistenza libera e dignitosa, i sindacati sono invitati a trasmettere le note di attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, indicando con accuratezza il numero delle mensilità attese’, ribadendo il principio secondo cui a determinate condizioni le proclamazioni di sciopero, possono derogare al preavviso minimo e all’obbligo di svolgere comunque le prestazioni indispensabili”. Parti sociali e datoriali esprimono poi “apprezzamento per l’ordinanza del Presidente della Regione del 27 Marzo che ha disciplinato il ricorso temporaneo ad una speciale forma di gestione dei rifiuti urbani a seguito dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus ma precisando che: “ci saremmo aspettati anche l’intervento economico della Regione, tali diverse e specifiche modalità di raccolta dei rifiuti comportano inevitabilmente imprevisti costi produttivi, organizzativi, formativi e retributivi di cui non possono farsi carico né comuni nè imprese”. “Inoltre, auspichiamo che le previsioni dell’ordinanza relative all’accelerazione delle procedure amministrative per realizzare un adeguato potenziale impiantistico nell’isola non rimangano nell’alveo di una mera enunciazione di principi. Sul tema impiantistico la Sicilia sconta ancora notevoli ritardi”. Le associazioni datoriali e sindacali concludono “riteniamo fondamentale un immediato confronto con l’assessore Regionale all’Energia e con l’Anci Sicilia per condividere proposte e correttivi da mettere in campo con estrema urgenza. E’ necessario evitare che il perdurare delle attuali gravi condizioni finanziarie dei comuni, investano aziende e lavoratori in un settore fondamentale per la pulizia dei territori e per la tutela della salute di tutti i cittadini dell’intera regione. Il rischio di un’interruzione dei servizi di raccolta è alle porte”.
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