Sindaci; sindacati, associazioni e  studenti della provincia contro l’autonomia differenziata

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L’appuntamento è per il giorno 16 alle 17.00 nell’aula consiliare del Libero Consorzio dei comuni agrigentini.

Grandi preoccupazioni e non poche perplessità ci sentiamo di esprimere  a proposito del ddl relativo all’autonomia differenziata.

Preoccupazioni e perplessità che stanno condizionando il dibattito politico in corso sull’avvio di un percorso legislativo  che  infiamma il confronto.

Il ddl, approvato il 2 febbraio dal consiglio dei ministri, definisce i principi per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia e le relative modalità procedurali.

Un testo che comporta necessariamente la sottrazione di ingenti risorse alla collettività nazionale e la disarticolazione di servizi e infrastrutture logistiche (come i trasporti, la distribuzione dell’energia, la sanità o l’istruzione), che per il loro ruolo nel funzionamento del sistema paese dovrebbero avere necessariamente una struttura unitaria e a carattere nazionale.

Inoltre, anche le regioni autonome sarebbero penalizzate dal progetto. Perché le ampie differenze interne alle stesse regioni verrebbero aumentate dall’allocazione delle risorse, che andrebbe comunque a premiare le parti più ricche e meglio organizzate.

La sottrazione del gettito fiscale non più redistribuito su tutti i territori violerebbe inoltre il principio di solidarietà economica e sociale contenuto in Costituzione, andando a aumentare le disuguaglianze tra Nord e Sud, determinando un conseguente crollo sociale ed economico dei territori più svantaggiati con la conseguenza di mettere facilmente in crisi l’intera Italia.

Infine, come sostenuto da autorevoli economisti,  al momento non esiste “un criterio oggettivo o tecnico che permetta di stabilire se una regione sia o meno in grado di fare meglio dello stato negli ambiti di competenze che saranno trasferiti. Appare pertanto imprescindibile, e prima di un qualunque ulteriore avanzamento legislativo, introdurre strumenti di misurazione oggettiva dei risultati storici delle varie regioni nelle diverse materie”.

Non è un caso che tanti amministratori e governatori del Sud, di qualunque appartenenza politica hanno dimostrato la loro netta contrarietà ad un ddl che rischia di dividere il Paese penalizzando i cittadini delle regioni meno ricche con gravi conseguenze sulla qualità dei servizi a cominciare dalla sanita\’ e scuola.

Per queste ragioni saremo parte attiva nell\’incontro che si terrà giorno 16 ore 17.00 nell\’aula consiliare del Libero Consorzio dei Comuni agrigentini insieme ai sindaci, alle associazioni e agli studenti della provincia.

Buscemi, Acquisto, Pezzino e don Mario Sorce.

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