Una giovane agrigentina trentenne, Elena, si dice preoccupata per la sua vita perché da anni perseguitata dall’ex fidanzato con cui ha avuto una figlia che oggi ha cinque anni. La donna denuncia di continuare a subire lo stalking da quest’uomo, condannato ad un anno e sei mesi con pena sospesa e l’obbligo dei servizi sociali.
“Quando nel maggio scorso è stato condannato con il patteggiamento della pena – dice la donna – mi sono sentita sollevata. Non ne potevo più di andare in un posto ed essere inseguita da lui. Non vivevo più appieno la mia vita. Ma dopo qualche giorno dalla condanna, lui ha ricominciato a pedinarmi, a fermarmi in ogni zona dove mi trovo. Devo subire violenze verbali, ma anche fisiche negli ultimi tempi, tanto che l’ho denunciato nuovamente. Ho paura, paura anche per mia figlia che è l’unico legame che ci tiene ancora uniti. Non ho mai fatto nulla per contraddirlo, lui può prendere la figlia e tenerla con se quando vuole, ma il problema è che con la scusa di mia figlia lui mi sorveglia. Me lo continuo a ritrovare fuori dal posto di lavoro, se esco con qualche amica lui è presente. Nei giorni scorsi al termine dell’ennesima lite, mi ha fatto male alla mano e dopo essermi fatta refertare all’ospedale mi sono recata ai carabinieri per una nuova denuncia. Non ne posso più. Mi auguro che la procura faccia in fretta, sto vivendo un incubo che non auguro nemmeno al più degli acerrimi nemici. Capisco che in Tribunale ci sono molti casi simili al mio, ma dopo tre anni ho il diritto di vivere serenamente la mia vita. Con il mio legale abbiamo chiesto un intervento immediato dei giudici, ho paura anche per la mia vita”.