Stefania Petix, Striscia e le “dimenticanze” dell'”imprenditore” Giovanni Parisi

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E dire che proprio qualche giorno addietro aveva scritto due lettere, distinte e separate; una rivolta “all’intellighenzia agrigentina”, gli intellettuali della Valle dei Templi. Un’altra, leggete leggete, rivolta al neo ri-presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump!!!

Contenuto uguale per le due missive: “Fermate lo scempio mediatico che si è scatenato contro la città di Agrigento…”

Lui è Giovanni Parisi, “imprenditore” solo perchè negli anni d’oro è riuscito “nell’impresa” di realizzare una fiera all’interno della quale si vendevano più cianfrusaglie che altra tipologia di prodotti. E’ di sicuro uno dei detrattori agrigentini peggiori, soprattutto quando non viene coinvolto nelle manifestazioni organizzate dagli Enti Locali, primo fra tutti il Comune. Scrive lettere aperte per capire i motivi delle sue esclusioni alla partecipazione agli eventi.

Non sono passate neanche 24 ore dal suo struggente appello ai filosofi e al Tycoon che torna alla sua naturalezza, alla su normalità. Bugia su bugia, festini e così via dicendo.

Ieri sera, oltre al solito noto (Di Rosa Codacons) che “nulla c’entra” con le tv nazionali (il video di Miccichè dei 49 milioni persi glielo ha dato mia sorella…) e che vuole “bene” ad Agrigento (guardate come offende le intelligenze degli agrigentini), è apparso lui, l’imprenditore. ha raccontato fatti che necessitano approfondimenti che la Petix sconosce. Per avere chiarimenti sulla vicenda noi, per si e per no (come dicono a Boston), glielo inviamo. Chissà.

(Parentesi): Il Codacons Di Rosa in un suo video ha chiesto un confronto con il sottoscritto. E iu m’avissi a ghiri assittari cu chistu??? (Chiusa parentesi).

Torniamo allo smemorato Parisi. Nell’intervista di ieri “dimentica” una serie di puntualizzazioni che sono cruciali per fare chiarezza. Cercheremo di farlo noi.

Un incarico reale il Parisi lo ottenne nel Natale 2023; presentò una richiesta (12 mila euro) di poter realizzare il mercatino con degustazione a Porta di Ponte. Tale cifra è stata successivamente ridotta a 10 mila euro perchè, a quanto pare (e non si conoscono le cause) non tutte le manifestazioni previste sono andate in porto.

Al momento di pagare l’ufficio contabile del Comune chiede una serie di “carte” tra cui la regolarità del DURC. Ebbene, si scopre che il Parisi, in riferimento alla società o associazione che rappresenta, non è assolutamente in regola proprio con il DURC in quanto è debitore verso l’Inps di oltre 50 mila euro. Questo almeno fino al 19 giugno dello scorso anno.

Dal Comune, ovviamente, fanno sapere al Parisi che non possono pagare il compenso in quanto la verifica Inps per il Durc non è passata. Tra l’altro, essendo una cifra superiore ai 5 mila euro il pagamento avrebbe dovuto essere “vagliato” da Equitalia. Come dire di male in peggio.

Vicenda info point (grottesca perchè tiene come “ostaggio” la chiave dell’immobile di proprietà del Comune). Alla Petix l’imprenditore ha dichiarato di vantare 18 mila euro per un servizio che lui avrebbe reso all’interno dell’info point durante la Sagra del Mandorlo in Fiore 2023. Ed ecco che nella mente del Parisi ritornano le dimenticanze. Dimentica di dire alla donna con il bassotto che per quei fantomatici lavori forse effettuati all’info point non c’è alcuna determina di incarico o similari. Di fatto, motu proprio, l’imprenditore decide di “lavorare” sulla parola.

E tiene con se in ostaggio le chiavi!!! Stiamo parlando di una richiesta di 18 mila euro di una iniziativa che non è mai nata dal punto di vista amministrativo. Nessuna determina, nessun incarico; il nulla del nulla! Eppure, gli italiani, hanno saputo anche questa corbelleria bella e buona, più lunga del naso di Pinocchio.

Capitolo sito internet di Agrigento Capitale della Cultura, altro giro, altra corsa, altra “dimenticanza”. La Petix immortala in primissimo piano il sito internet di Agrigento Capitale ed evidenzia che il titolare del portale è proprio Giovanni Parisi. Lei, tanto meravigliata, fa notare agli italiani come Agrigento Capitale della Cultura non abbia un proprio sito e che invece la proprietà è dell’imprenditore che si lagna.

A parte il fatto che Agrigento Capitale ha un proprio sito internet di proprietà della Fondazione. Ma tant’è. Il Parisi, che inserisce la creazione del sito fra una decina di proposte presentate, come la storia dell’info point, motu proprio crea questo portale senza alcuna commissione, alcun incarico e senza alcuna determina, forse convinto nella sua testa del fatto che…”poi videmu; iu intantu lu fazzu…”.

In effetti, il Parisi, consapevole del fatto di avere questo buco economico con l’Inps, cercò di aggirare l’ostacolo creando un’altra associazione o similari con altro nome. Ma galeotto fu il codice fiscale. L’inps attraverso questo dato risalì alla sua persona e quindi la verifica DURC non consentì l’accettazione della proposta in quanto soggetto “pendente” con l’ufficio previdenziale.

Ma il popolo di Striscia, grazie alla informazione “sana” della Petix (che sente solo una campana) dunque, cosa sa? Sa che per il sito di Agrigento Capitale è di proprietà di un imprenditore. Minchiate, ovviamente, con il botto.

Queste sono una grande parte delle notizie che al Parisi sono “sfuggite” di riferire a Stefania Petix che ovviamente ha confezionato un servizio che fa acqua da tutte le parti.

Non ci potti mancu Trump!!!

E intanto il fango su Agrigento e gli agrigentini continua…

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