Lo stupro di gruppo di Asia a Palermo: la Procura per i minorenni deposita l’istanza di rinvio a giudizio dell’ex 17enne complice degli altri sei maggiorenni indagati.
La Procura per i minorenni di Palermo ha depositato istanza di rinvio a giudizio di Riccardo Parrinello, oggi 18 anni, e ancora 17enne lo scorso 7 luglio quando a Palermo, al Foro Italico, insieme a sei amici maggiorenni, ha partecipato allo stupro della ragazza di 19 anni Asia. Il magistrato titolare delle indagini, Claudia Caramanna, gli contesta il reato di violenza sessuale di gruppo. La prima udienza preliminare innanzi al Tribunale è in calendario il prossimo 9 gennaio.
Riccardo Parrinello è attualmente detenuto in carcere perché gli è stata aggravata la pena. Infatti lui inizialmente, in quanto minorenne, è stato ospite di una Comunità. Si è mostrato e dichiarato pentito di quanto commesso. Il giudice per le indagini preliminari gli ha creduto. Poi, invece, durante il suo soggiorno in comunità, ha pubblicato dei video su TikTok e ha inviato dei messaggi WhatsApp ad un amico.
E alcune sue frasi sono state una sorta di sfida: “Chi si mette contro di me si mette contro la morte”, “Le cose belle si fanno con gli amici”, “Sto ricevendo tanti messaggi da ragazze: ragazze ma come faccio a uscire con tutte siete troppe…”, “Ah volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome: mi state facendo solo pubblicità”, “Arriviamo a mille followers così potrò fare la live e spiegarvi la situazione com’è andata realmente…”, “Mi piace trasgredire”, “La galera è il riposo dei leoni”. Agli atti dell’inchiesta vi sono anche alcuni audio. Ad esempio, un “vocale” che Parrinello ha inviato ad un amico un’ora dopo lo stupro di gruppo: “Compà l’ammazzammu… ti giuro a me matri l’ammazzammu… ti giuro a me sviniu… sviniu chiossà di na vota… minchia sette… u vo capiri, manco a canuscevo io compà… ficimu un macello, n’addivirtemu”. L’amico lo critica: “Però così è brutto”. E lui risponde: “Troppo forte, invece”.
Nel frattempo non sono ancora concluse le indagini a carico degli altri sei presunti componenti del “branco”, i maggiorenni, per i quali la competenza è della Procura ordinaria. I Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia “Piazza Verdi” e della stazione di Brancaccio hanno ricostruito la notte da incubo vissuta dalla ragazza. Il gruppo di amici ha trascorso la serata alla “Vucciria”, uno dei luoghi più affollati nelle notti palermitane. Hanno bevuto parecchio. Poi la ragazza, sotto l’effetto dell’alcol, è stata condotta in un luogo isolato e violentata. I sette arrestati appartengono allo stesso contesto sociale della 19enne, che, con forza e coraggio, ha raccontato quanto subito alle forze dell’ordine. I primi tre indagati sono stati arrestati lo scorso 3 agosto. Poi il 18 agosto gli altri quattro.
Lo scorso 31 ottobre Asia, altrettanto con forza e coraggio, è apparsa in video, ospite di Nunzia De Gerolamo, ad “Avanti Popolo”, in onda sui Rai 3. E ha ripetuto: “Ci metto la faccia, perché non ho sbagliato”. Le sue parole, tra le altre: “Sono qui perché in quello in cui uno crede ci si mette la faccia. E io credo in ciò che sono, perché non ho la minima colpa, non ho sbagliato. E’ giusto così. Alle persone che mi criticano dico che mi fanno schifo, perché un uomo che ha cento donne viene apprezzato, mentre le ragazze se hanno cento uomini devono stare per forza con il centunesimo anche se non vogliono, e comunque vengono sempre giudicate delle poco di buono. Non sono libere di avere la propria intimità”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)