“I soldi ai Comuni annunciati da Musumeci? Finora non si è visto un solo centesimo nella casse dei Comuni e nelle tasche dei siciliani e chissà quando arriverà la gran parte. Questo per dovere di chiarezza. Ad oggi le uniche somme disponibili nelle casse dei Comuni siciliani sono quelle dello Stato. I siciliani che in questi giorni stanno ricevendo i buoni spesa sappiano che è grazie alle somme stanziate prontamente da Roma e non a quelle annunciate dal presidente della Regione in pompa magna 9 giorni fa”.
Lo afferma il deputato 5 stelle all’Ars, Luigi Sunseri, “per sgombrare il campo dagli equivoci e dalle informazioni distorte che girano in questi giorni”.
“Per fare chiarezza – afferma il deputato – è bene ripercorrere cronologicamente gli eventi: Il 28 marzo scorso Musumeci annunciava 100 milioni di euro per i Comuni, per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. La relativa delibera regionale veniva finalmente pubblicata giorno 31. Ad oggi non un solo centesimo è arrivato nelle casse dei Comuni. Solo ieri, giorno 4 sera, sono stati decretati i primi 30 milioni (meno del 30% dell’importo previsto). Tra l’altro per questi buoni sono previste procedure molto farraginose che renderanno difficile l’erogazione. I restanti 70 restano ancora un dilemma”.
“I primi 30 milioni – spiega Sunseri – derivanti dal Fondo Sociale Europeo, erano destinati all’asse 2 per la Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale e, quindi, facilmente rimodulabili perché destinati a tematiche simili. I restanti 70 milioni derivano dal POC ( Programma Operativo Complementare) e dovranno essere stornati dagli assi 8 (promozione dell’occupazione dell’inclusione sociale), 9 (rafforzamento del capitale umano e miglioramento dei sistemi formativi e d’istruzione) e 10 (miglioramento delle condizioni di contesto sociale nei sistemi urbani e territori siciliani). Parliamo quindi di somme tolte al turismo e ai beni culturali. Queste somme saranno le più complesse da rimodulare e arriveranno sicuramente in forte ritardo, perché somme che erano già state impegnate (quindi con graduatorie) e che dovranno essere compensate riattribuendo lo stanziamento iniziale, probabilmente dal FESR”.