Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Rosario Di Gioia, a conclusione del giudizio abbreviato, ha inflitto complessivamente circa 70 anni di carcere agli imputati nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di mazzette, per pagare favori, alla Motorizzazione civile di Palermo. A 11 anni e 2 mesi di carcere è stato condannato Luigi Costa, il funzionario imputato di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico che ha nascosto in casa 590 mila euro in contanti dietro l’armadio della camera da letto. Per gli inquirenti sarebbe stato il prezzo della corruzione, documentata anche da intercettazioni video e audio. Poi sono stati condannati:
Alfredo Gioietta a 7 anni e 2 mesi,
Giuseppe Calabrese a 5 anni,
Rosario Crapa a 4 anni e 4 mesi,
Maurizio Caruso a 4 anni e 2 mesi,
Giuseppe Gullo a 3 anni,
Giovanna Passavia a 11 anni e 4 mesi,
Rosario Rubino a 6 anni e 2 mesi,
Nadia Abitabile a 3 anni,
Filippo Maniscalco a 3 anni e 6 mesi,
Salvatore Cavarello a 4 anni e 4 mesi,
Gerlando Cracolici a 3 anni e 10 mesi,
Jordan Peli a 2 anni,
Daniele Cammarata a 2 anni e 6 mesi,
Antonio Gelsomino a 3 anni e 6 mesi,
Giuseppe Palermo a 7 anni.