Nell’anniversario del Giorno in cui 76 anni fa l’Italia intera scelse la Repubblica non posso che riflettere sugli avvenimenti successi in Aula Consiliare martedì 31 Maggio.
Un Sindaco, Primo Cittadino, Istituzione, deve sempre dare l’esempio e avere un atteggiamento consono alla fascia che porta. Non può usare toni autoritari ed arroganza per comunicare. L’arroganza va condannata e va contro gli insegnamenti dei tanti citati a vanvera insegnamenti di legalità e delle frasi fatte che abbiamo sentito appena 3 settimane fa in occasione della Festa della legalità.
Sia chiaro anche il Sindaco è umano e può sbagliare ma ciò che non ho sentito nè in Aula Consiliare né nei vari comunicati sono delle scuse. Scuse alla cittadinanza, a chi lo ha votato e chi no, scuse ai presenti, a chi si è ritrovato inorridito all’assistere a quello spettacolo indecoroso. Il dibattito in Politica è pane quotidiano e ha un fine che è stato dimenticato ovvero essere costruttivo e non di certo usarlo come pretesto per offendersi.
Leggere che “per qualcuno il comando, il potere viene prima di tutto: prima della politica, prima della città e prima dei concittadini” nel giorno in cui si festeggia la Repubblica Italiana e per chi nella democrazia ci crede fermamente, mi creda Signor Sindaco è una coltellata al cuore. Leggere commenti dei miei concittadini fomentanti dalle sue dichiarazioni di accuse nei confronti dei Consiglieri, che Lei Signor Sindaco sa essere persone capaci, che hanno voglia di lavorare e hanno voglia di cercare e trovare assieme a Lei una soluzione agli innumerevoli problemi di Favara, dispiace e non poco.
Dice che “ Le Bugie non saranno più tollerate” e allora Signor Sindaco sia il primo a non dirle. Non dica che questo Consiglio Comunale non voglia collaborare con la sua Amministrazione perché Lei lo sa, e lo abbiamo lamentato più volte anche in Aula Consiliare, come non riusciamo a capire il perché siamo spesso estromessi visto che in più occasioni veniamo a conoscenza di determinati problemi dai giornali e non da Lei.
Spieghi anche il perché questi Consiglieri Comunali hanno bocciato il PEF. Spieghi alla cittadinanza che ci è pervenuto il 30 Maggio per essere approvato il giorno seguente essendo prevista una scadenza perentoria, scadenza prorogata in giornata di altri 30 giorni. Spieghi che i Consiglieri tanto criticati, volevano solo poter fare il loro lavoro, ovvero poter leggere bene e attentamente un documento prima di votarlo, anche se è “una mera Presa D’atto”; spieghi che qualora nella presa d’atto sia presente un illecito o semplicemente un errore ogni responsabilità ricade su noi che lo abbiamo votato diventandone complici. Noi Consiglieri vogliamo poter capire cosa dire ai propri parenti, conoscenti, amici e concittadini quando per strada ci fermano chiedendoci il perché abbiamo votato un ulteriore aumento su un Piano Economico Finanziario.
Ai miei concittadini voglio precisare che è innegabile la mia poca esperienza politica, che è però compensata da molta passione. Non mi sono candidata per una poltrona, non mi sono candidata per rendimento personale, non mi sono candidata per assistere a “pagine spiacevoli del Consiglio comunale” né per essere fermata per strada e sentirmi dire “Ma che fate in Consiglio? Ca finí a sciarra”. Mi sono candidata perché amo la mia Città, perché amo la mia Regione e la nostra Repubblica; perché credo ancora che un modo per risollevare Favara ci sia e che anche con visioni politiche differenti si possa trovare un punto d’intesa per il bene della cittadinanza e di Favara.
Buona Festa della Repubblica.
W l’Italia.