A pochi giorni dalla scadenza, nessuno si è manifestato interessato alla costruzione dei due termovalorizzatori in Sicilia. La Regione proroga il termine del bando.
Lo scorso 17 giugno è stato pubblicato sul sito dell’assessorato regionale ai Servizi primari, e poi sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana e sulla Gazzetta europea, l’avviso pubblico per la costruzione in Sicilia di due termovalorizzatori, ovvero il bando per – in termini tecnici – l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e successiva gestione fino a due impianti per il recupero energetico da rifiuti non pericolosi. I due termovalorizzatori, con ciascuno una capacità di trattamento da 350 a 450 mila tonnellate all’anno di rifiuti non differenziabili, saranno ubicati uno nella Sicilia occidentale e l’altro nella orientale, anche se ancora non stati scelti i siti. La procedura di gara è il “project finance”, la finanza di progetto, ossia l’impresa aggiudicataria pagherà di tasca propria la progettazione, e poi gestirà i due impianti in concessione. Gli interessati avrebbero dovuto presentare istanza di partecipazione entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso. Ebbene, a poco più di due settimane dalla scadenza del termine, nessuno si è manifestato interessato a proporre un’offerta. E la Regione è già corsa ai ripari. Infatti, l’assessore regionale ai Servizi primari, Daniela Baglieri, ha prorogato la scadenza del bando fino al prossimo 2 novembre. Tuttavia lo stesso assessorato ha ricevuto otto richieste di maggiori informazioni da parte di altrettante imprese, anche di livello internazionale. E ciò testimonia l’interesse dei privati. Nel frattempo l’Assemblea Regionale ha bocciato l’iniziativa dei termovalorizzatori, ma il governo regionale non ha desistito. Il presidente, Nello Musumeci, ha più volte spiegato e ripetuto: “Con questa scelta, condivisa da diversi Ato rifiuti, apriamo una nuova stagione che consentirà alla Sicilia di liberarsi finalmente dalla schiavitù delle discariche e allinearsi alle più avanzate regioni del Nord. Il bando è rivolto ai privati ma il controllo sarà della Regione. Il termovalorizzatore, anzi il termoutilizzatore, è un sistema ‘mangia rifiuti’ che produce calore ed energia, quindi ricchezza. Senza questa soluzione resteremmo in mano all’oligopolio dei privati e della cultura delle discariche. Noi non siamo mai stati innamorati di questo sistema, ma è la soluzione per liberarci delle discariche, che sono un’offesa al buon senso e all’ambiente”. Ancora nel frattempo, Legambiente ha annunciato le barricate, e ha denunciato: “E’ un ritorno al Medioevo. Dal 2025 in poi l’Europa vieterà l’incenerimento di tutti i materiali compostabili, recuperabili e riciclabili, anche gli avveniristici inceneritori con le piste da sci di Copenaghen saranno dismessi”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)