Dai domiciliari al carcere. Dopo tre sentenze definitive, per Antonio Casaccio, di Licata, si sono aperte i cancelli del carcere di Agrigento per scontare la pena di 12 anni e 5 mesi. Un cumulo di pene per i reati di lesioni personali, sequestro di persona, tortura, violazione di domicilio, danneggiamento, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi. Tutti commessi a Licata nel periodo compreso tra il 2019 e 2021. A carico del Casaccio anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Antonio Casaccio era stato coinvolto, e stato condannato anche in appello, nell’inchiesta condotta dai carabinieri su una triste vicenda che ebbe rilevanza nazionale: disabili picchiati, sequestrati e umiliati. Orribili scene riprese con i telefonini e video diffusi in rete e sui social con titoli di derisione. Il 27 aprile del 2022, il Casaccio uscì dal carcere, dove si trovava dal 26 gennaio del 202, e venne messo ai domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico.
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