Tua e Sais replicano alla Soprintendenza: “Non è stato commesso alcun abuso nell’autoparco. Tutti gli atti sono stati autorizzati dalla Soprintendenza”

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Ecco il contenuto di una lettera che i legali delle ditte di autotrasporti Sais e Tua hanno inviato agli organi di stampa.

“Non stupisce che le ormai solite notizie apparentemente sensazionali dove si cerca di screditare la TUA (Trasporti Urbani Agrigento) e SAIS Trasporti vengano divulgate sempre nel fine settimana, quando possono avere massima visibilità.

Stupisce, questo sì, che chi le divulga si fregi ancora del titolo di “Avvocato”, che non gli appartiene poiché radiato dall’ordine professionale da oltre due anni, radiazione giunta proprio perché pluripregiudicato per reati di diffamazione e calunnia ai danni di persone perbene.

Non sorprende più, tuttavia, che questi presunti “scoop” capitino, casualmente, sempre in prossimità delle udienze relative ai 10 ex lavoratori infedeli che hanno commesso reati ai danni delle Aziende e della collettività vendendo agli utenti biglietti già usati raccolti da terra (intascandosi il profitto) o interrompendo il servizio. Ma la TUA e la SAIS Trasporti non sono disposte a subire passivamente gravi accuse infondate e diffamatorie di illegalità.

Se alla Soprintendenza sono erroneamente sfuggiti gli atti dove espressamente si indicavano i progetti che sono stati autorizzati (ivi compresi parcheggio e due piccole cisterne per il carburante) non solo da tale Istituzione, ma anche dai Vigili del Fuoco e da tutte le Autorità preposte, sarà premura e cura dell’Azienda esibirli in sede di convocazione (peraltro già prontamente disposta, e di questo la TUA e la SAIS Trasporti sono liete perché intende chiarire al più presto la vicenda).

Anche sui presunti “sbancamenti” dell’argine del fiume le informazioni del signor Arnone sono alquanto errate, e fino ad oggi sono state riprese le targhe dei veicoli (estranei alla società di trasporti) che da tempo stanno compiendo tale attività, e per fini ben diversi da quelli che il signor Arnone ipotizza, dato che si tratta di veicoli comunali, non delle Aziende, che lavorano nell’interesse pubblico.

Ancora una volta le Aziende invitano il signor Arnone, speriamo non invano, a moderare i toni, a sforzarsi di essere obiettivo, ad esaminare attentamente i documenti… e a non fregiarsi di titoli che non ha più (e per ragioni abbastanza gravi, ci duole segnalare)”.

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