La Corte di Assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara ha sostituito la detenzione carceraria con la misura degli arresti domiciliari, col braccialetto elettronico, a Gaetano Rampello, 59 anni, di Raffadali, poliziotto in servizio al reparto mobile della Questura di Catania, che ha confessato l’omicidio del figlio ventiquattrenne Vincenzo. Rampello lo scorso 31 gennaio è stato condannato a 21 anni di reclusione.
I giudici hanno accolto l’istanza del difensore, l’avvocato Daniela Posante, e ritenuto che le esigenze cautelari si fossero attenuate anche in ragione dell’atteggiamento di collaborazione mostrato dal cinquantanovenne. L’omicidio è avvenuto il primo febbraio in piazza Progresso, a Raffadali.
Rampello, secondo la sua stessa confessione, avrebbe esploso 14 colpi della sua pistola di ordinanza contro il figlio e con problemi psichici che da anni lo picchiava e gli estorceva soldi.