Passata la prima ondata di contagi, si ritorna a fare i conti con numeri che fanno paura; la seconda ondata già si impone in risalita.
Facciamo in modo che un comportamento collettivo, sociale e responsabile, faccia abbassare la gobba dell’onda e liberi la spuma al vento, e che non sia capricciosa, perché abbiamo tante cose da fare: l’economia, la scuola, i trasporti, il commercio, la cultura, l’arte, il teatro, lo sport, la serenità e la libertà di tutti.
Vi è stata anche l’immagine di un’altra un’onda, veniva da lontano, dall’Oriente, ci ricordava eventi e sentimenti di quel tempo trascorso.
Ora, purtroppo, l’onda naviga in era di globalizzazione, e non prende in considerazione nessun confine.