Vicenda Ecap, ecco perchè sono state annullate le condanne a maresciallo e avvocato per corruzione

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Non appare evidente la connessione che collega un procedimento che ha portato condanne per corruzione utilizzando intercettazioni disposte inizialmente per altri reati. E’ questa la principale motivazione alla base dell’annullamento (senza rinvio) delle due condanne a carico del maresciallo dei carabinieri Antonio Arnese e all’avvocato Ignazio Valenza, prosciolti dalla Corte di Cassazione lo scorso maggio. La vicenda sarebbe potuto essere affrontata in un altro processo d’Appello ma i reati contestati – che risalgono a circa dieci anni addietro – sono caduti in prescrizione.

Sono otto le pagine con cui il giudice estensore della sentenza della Cassazione, Benedetto Paternò Raddusa, motiva l’annullamento delle condanne. La vicenda ruota intorno all’istituto di formazione Ecap di cui l’avvocato Valenza era presidente. Secondo l’accusa quest’ultimo, in cambio dell’assunzione della moglie del carabiniere all’istituto assistenziale Casa Amica – presieduto sempre da Valenza – avrebbe ottenuto da Arnese un controllo “morbido”. La difesa – rappresentata dagli avvocati Antonino Gaziano, Daniela Posante e Giuliano Dominici – aveva invece sostenuto che non vi fosse alcun collegamento fra l’assunzione della donna e il controllo ispettivo.

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