Ad Agrigento il pubblico ministero, Paola Vetro, ha chiesto 12 rinvii a giudizio per violazione della normativa in materia ambientale e, in un singolo caso, di ricettazione. Gli imputati, come testimoniato dalle telecamere nascoste installate dai Carabinieri, avrebbero gettato a Porto Empedocle, nell’area comunale di contrada San Calogero Napolitano, resti di materiali per l’edilizia, elettrodomestici, scarti delle pescherie e quintali di cavi di rame. Alcuni hanno anche appiccato il fuoco ai rifiuti, aggravando il danno ambientale. Le richieste di rinvio a giudizio interessano Daniele Trameli, 35 anni, di Porto Empedocle; Andrea Salvatore Varsalona, 44 anni, di Agrigento; Giovanni Minio, 50 anni, di Porto Empedocle; Vincenza Virone, 63 anni, di Agrigento; Calogero Zambito, 54 anni, di Porto Empedocle; Francesco Adriani, 32 anni, di Porto Empedocle; Benedetto Catania, 50 anni, di Porto Empedocle; Giosuè Castelli, 52 anni, di Porto Empedocle; Venerina Cappello, 52 anni, di Agrigento; Francesco Brancato, 53 anni, di Agrigento; Francesco Sacco, 32 anni, di Porto Empedocle, e Calogero Picarella, 35 anni, di Porto Empedocle. Daniele Trameli è imputato anche di ricettazione per il possesso di circa 100 chili di cavi di rame che sarebbe stato sorpreso a gettare e incendiare nell’area comunale. La prima udienza, innanzi al giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, è in calendario il prossimo 14 settembre.
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